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“L’Italia potrebbe uscire dall’UE”. Il FT avverte la Germania: non sottovalutate l’euroscetticismo

Pubblicato il 21/04/2020 12:23 - Aggiornato il 21/04/2020 12:34

Sicuramente il Coronavirus sta indebolendo i legami all’interno dell’Unione Europea. In Italia il sentimento di ostilità e sfiducia nei confronti dell’Europa cresce. A dirlo non siamo solo noi e le evidenze di numerosi sondaggi condotti.(https://www.ilparagone.it/attualita/aaa-europeisti-cercasi-crolla-la-fiducia-nellunione-europea/) Questa mattina l’editoriale che compare sul Financial Times di Wolfang Munchau dal titololo “L’Italia è più in pericolo di quanto pensi l’Europa”. Secondo il giornalista l’euroscetticismo non scomparirà con la fine del lockdown, anzi andrà a rafforzarsi. Munchao non esclude la possibilità dell’Italexit: “Non è un evento probabile, ma neanche la Brexit lo era. Come accadde in Gran Bretagna gli italiani stanno iniziando a incolpare l’UE per tutto ciò che non va.”

Tre i potenziali scenari che sottopone ad analisi Munchao. L’Italia potrebbe ricorrere al MES. Ma ciò è un’incognita perchè “sembra non esserci la maggioranza nel Parlamento italiano per il sostegno a questa possiblità” e non è chiaro se la BCE accetterà di ativare l’OMT, il piano che era stato proposto da Mario Draghi, che prevede l’acquisto diretto da parte della BCE dei titoli di Stato dei Paesi in crisi.

Un altro scenario è per l’Italia il default o cercare una ristrutturazione del debito. Spiega il giornalista che “ciò potrebbe essere compatibile con l’adesione all’area dell’euro, ma richiederebbe il coinvolgimento della BCE, altrimenti il ​​debito italiano perderebbe il suo status. In questo caso sarebbero ad alto rischio le banche italiane poichè detengono la maggior parte del debito sovrano italiano. Il default potrebbe concludersi con fallimenti bancari. 

Terzo scenario, che come abbiamo detto non è escluso dalla opinione di Munchao, è l’uscita dell’Italia dall’Unione Europea. Prosegue dicendo: “Emmanuel Macron ha ragione a mettere in guardia sul disfacimento dell’UE. Temo, tuttavia, che il presidente francese eviterà uno scontro da tempo atteso con la Germania.”

Inoltre, fa notare, che quando i Paesi del Nord discutono sugli eurobond o su strumenti simili, incorniciano il dibattito in termini di solidarietà o carità. Non vi è alcuna considerazione delle potenziali conseguenze catastrofiche che il default dell’Italia avrebbe sui settori finanziari e sull’economia di Germania e dei Paesi Bassi. Resta il fatto che, spiega Munchau, “se Giuseppe Conte, primo ministro italiano, agisce nello spirito dei suoi predecessori, acconsentirà a un grave compromesso e scoprirà in seguito che i costi superano i benefici. Allora non resteranno molte buone opzioni.”