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L’inciucio di von der Leyen e l’Ue coi mocassini

Pubblicato il 22/11/2024 10:54

Non ho mai creduto che Ursula Von Der Leyen potesse cadere disarcionata dalla poltrona di presidente della Commissione europea. La grande inciuciona, colei che non bucò mai un ministero negli anni di Angela Merkel (quattro diversi ministeri nei quattro governi della Cancelliera), colei che ha saputo districarsi negli scandali, prima sulla propria tesi (in buona parte copiata) in medicina e poi al ministero della Difesa e infine nel Pfizergate, figuratevi se si faceva impallinare da un parlamento tanto rissoso quanto debole. E infatti alla fine ha salvato tutte le proprie pedine, surfando nel prevedibile gioco dei partiti che alzano la voce, minacciano sfracelli e poi si accucciano a guardia dell’osso conquistato.
Quindi la commissione è salva con tutte le sue figure, tra cui il ministro Fitto, l’unico democristiano su cui pendeva l’accusa di essere un fascista. Tutti dentro. <Non potevamo in questa fase storica lasciare l’Europa in balia di una crisi che ne avrebbe minato le fondamenta> , hanno pomposamente commentato dai gruppi, specchio delle (fu) grandi famiglie politiche. Un bel blabla.


Il bis della Von Der Leyen è salvo, la commissione anche così come la retorica europeista: tutto perfetto. Se non fosse che l’ennesimo esercizio di bizantinismo dimostra che l’Unione europea è uno zombie che si aggira nei tormenti di un mondo sottosopra. La presidenza Trump non solo mette la ceralacca al collasso della globalizzazione ma lo fa in maniera spudorata e beffarda, in pieno stile Maga. Trump è il presidente americano in un tempo dove sono tornati gli scarponi, i confini, i dazi. La Von Der Leyen è la presidente di una Europa ancora coi mocassini, il colletto bianco e il manuale d’istruzione scritto con l’alfabeto neoliberista, mercatista, globalista.


Piaccia o non piaccia Trump irromperà nei tormenti della Ue e chiuderà la guerra in Ucraina con l’unica mediazione possibile: a Putin riconoscerà i territori conquistati militarmente (perché sia chiaro: la Russia sta vincendo la guerra) e sgonfierà il peso della Nato alle porte dei confini russi. Lo farà Trump perchè nessun altro lo può fare, e lo farà alla Trump perchè non c’è altra soluzione. E lo sanno tutti. All’Europa non sta bene? Bene, cacci i soldi, si faccia carico delle spese militari e avrà bocca per parlare.
L’Europa, alla prova dei fatti, non pesa nulla. Vuole davvero fare un esercito? E con quali soldi? Lo faccia, poi vediamo quale sarà la reazione dei cittadini ai quali la Ue sta facendo ingurgitare le riforme più assurde (come quella legata alla rivoluzione green) a caro prezzo: vediamo se non monterà la protesta contro questa Europa di ipocrite sanguisughe, dove due leader falliti (Macron e Scholz) pensano di dettar legge. A che titolo? Con quali gradi?


Sugli scenari di guerra si vedono le impronte di chi o ha il peso militare o ha il peso dell’autorità morale come Papa Francesco, le cui parole su Gaza (come prima sull’Ucraina) avrebbero meritato una riflessione più rispettosa da parte delle comunità israeliane e più coraggiosa da parte (anche) del governo.

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