Il tema che negli ultimi tre giorni sta infiammando la campagna elettorale è quello delle cosidette “devianze”. La querelle si accende sempre tra i soliti due: Giorgia Meloni e Enrico Letta. E’ un vero e proprio duello virtuale quello che si è scatenato fin dai primi momenti del percorso che porterà alle elezioni del 25 settembre, mentre nella realtà i due si siedono allo stesso tavolo a chiacchierare amabilmente sui futuri risvolti del governo che verrà. Nel frattempo, ci pensa Giovanni Frajese a rimettere tutti al loro posto.
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La frase di Giorgia Meloni
Prima un video della leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Poi un tweet (rimosso) dell’account ufficiale di Fratelli d’Italia. Nel frattempo, il Partito Democratico insorge contro il linguaggio della destra. A dare origine alle polemiche è stato un video postato su Facebook dal profilo di Giorgia Meloni: “Pronti a valorizzare lo sport e gli stili di vita sani. – dichiara – Quanti giovani rimangono vittime delle devianze come droga, alcol, spirale di violenza, quando vengono lasciati soli? L’antidoto più forte è lo sport”.
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La replica di Enrico Letta
Poco dopo il video viene fortemente contestato dal segretario Pd Enrico Letta, che su Twitter lancia l’hashtag #VivaLeDevianze. «Evviva le devianze, la forza delle società è data dalla ricchezza delle diversità. Due idee dell’Italia si confronteranno il 25 settembre: la nostra basata sulla libertà delle persone, una società che cerca di includere, crea lavoro e lotta contro le precarietà, l’altra è una società che va per le spicce, dove presunte maggioranze vogliono imporre regole a tutti». Così Letta rincara la dose, intervistato su Radio Popolare.
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Io lo penso e lo dico, #VivaLeDevianze.
— Enrico Letta (@EnricoLetta) August 22, 2022
L’attacco di Frajese
Ecco allora che interviene nel dibatto anche il Prof. Giovanni Frajese, endocrinologo e docente dell’Università di degli Studi del Foro italico di Roma, nonché candidato Italexit con Paragone. L’esperto, durante un suo contributo nella trasmissione di Fabio Duranti su Radio Radio, si è sentito in dovere di commentare la frase del Segretario del Pd Enrico Letta «Evviva tutte le devianze», ricordando che «Anche quella bestialità che porta a voler mettere le mani sui bambini è una devianza», malgrado adesso non la si chiami più col suo vero nome “ma MAPS, ovvero Minor Attracted People”». E ancora: «Un discorso che sembrava impossibile ricevere si sta facendo strada pian piano. In Inghilterra, per esempio, stanno iniziando a dire di non chiamare le persone con quell’epiteto, perché ‘questo le ferisce’, come ferisce gli omosessuali essere chiamati con altri termini. Adesso stanno stampando dei volantini per dire ai bambini che, se viene uno sconosciuto e mette loro una mano sulla spalla perché ti vuole conoscere, questo non deve essere trattato male, perché lo offendi».
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Attonito e stupefatto per l’assurda deriva “perbenista” che sta conquistando sempre più spazio nel dibattito pubblico, il Prof. Frajese ha aggiunto: «Questo è letteralmente il regno del male che si sta manifestando un passo dopo l’altro. Però c’è un punto che qualunque italiano deve avere ben chiaro: i bambini non si toccano». «Anche da loro dobbiamo andare?», si chiede dunque il professore. «Avrei molto piacere che Letta avesse le palle per dire “Sì, tutte le devianze sì, ma la la brutalità si bambini no”. Ma vedrete che non succederà».
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