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Le accuse degli studiosi al governo Conte:“Sacrifici degli italiani gettati alle ortiche”

Pubblicato il 30/10/2020 10:26 - Aggiornato il 30/10/2020 10:32

Mentre emergono uno dopo l’altro, tutti fallimenti del governo nella pianificazione, gestione e preparazione in previsione della seconda ondata, intervengono loro: “studiosi dalle firme pesanti”, che evidenziano come “i sacrifici degli italiani, reclusi per due mesi fra marzo e aprile, siano stati gettati alle ortiche”. A questo punto è necessario e doveroso che venga compiuta un’ “operazione verità” sugli errori commessi nella gestione dell’epidemia.

Hanno capito che non c’è tempo da perdere e che finora ne è stato perso fin troppo, così mentre il governo di promettopoli ne perde ancora limitandosi a usufruire dell’unica arma che rientra nelle loro capacità (bloccare tutto -gradualmente- con i dpcm), gli esperti sdoderano le armi vincenti: la competenza, lo studio, la pianifciazione e la previdenza. Esatto, perchè “il rischio che corriamo è grande”, scrivono i 10 esperti autori del “documento pubblicato sul sito di Lettera 150, il think tank di accademici impegnati nella riflessione sulla riapertura in sicurezza”. “Il rischio è che dopo il tempo delle chiusure, quello delle aperture ci restituisca la medesima illusione in cui siamo vissuti quest’estate. Un intervallo in cui si fa poco per contrastare il virus, ci si illude che il virus sia in ritirata, e così si prepara l’arrivo di una nuova ondata”. La terza ondata peserebbe come un macigno.

“Noi pensiamo che quello che non è stato fatto fra maggio e ottobre debba assolutamente essere fatto ora”, scrivono gli studiosi ricostruendo i 10 errori gravi commessi dalle istituzioni, e dal Governo, nella gestione dell’epidemia. I 10 errori che ovviamente riguardano proprio i punti fondamentali, fatali e strategici, nel piano di contenimento dei contagi: “tamponi di massa, scuole in sicurezza, dati epidemiologici accessibili, tracciamento, assembramenti e sanzioni, terapie intensive, distanziamento sui mezzi pubblici, vaccini antinfluenzali, medicina del territorio, Covid hotel”. Tra gli esperti: “Andrea Crisanti, Nicola Casagli, Pierluigi Contucci, Paolo Gasparini, Francesco Manfredi, Giovanni Orsina, Luca Ricolfi, Stefano Ruffo, Giuseppe Valditara, Claudio Zucchelli”.

“Il problema cruciale di un’epidemia non è portare il numero di contagi vicino a zero, ma mantenerlo basso quando il peggio sembra passato. Per garantire questo, servono tutte e 10 le cose che abbiamo elencato”, si legge nel documento, “serve, soprattutto, un impegno solenne del governo centrale ad attuarle in tempi brevi e certi. Serve un cronoprogramma che specifichi costi, strumenti, fasi di avanzamento, date di conclusione”.