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Lavoratori rischiano il posto. A Termini prevista chiusura di bar e fastfood, ma “nessuno muove un dito”

Pubblicato il 02/11/2020 16:34

‘Nessuno muove un dito’, tranne loro: 78 lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro e che, non avendo ricevuto alcuna risposa dalla proprietà e dalle istituzioni, hanno deciso di occupare ad oltranza la Stazione Termini.

Il 30 novembre scadranno i contratti di locazione e Chef Express dovrà restituire i locali adibiti alla ristorazione del piano terra della stazione a Grandi Stazioni Retail.

La Spa che gestisce “le 14 più grandi stazioni ferroviarie italiane” ha scelto di lasciare solo i marchi di moda, così i lavoratori di Moka Cafè, Rossosapore e Mr Panino, resteranno senza lavoro.

Una condizione grave, “senza possibilità di essere riassorbiti in altri esercizi, vista la crisi dovuta alla pandemia”, sottolinea Flaica. “Basterebbe una proroga del contratto per qualche mese, fino a superare questo momento”, commenta Giancarlo Desiderati, segretario provinciale della Federazione.

“Questa fretta e inamovibilità è sinceramente incomprensibile. Dall’altra parte il MiSE non interviene fino a crisi conclamata, che proprio ora sarebbe da evitare, vista la situazione generale del Paese. Nessuno muove un dito finché non si arriva al baratro”.

“Non resteremo fermi a guardare”, scrivono in una nota Cristina Silvestri, della Fisascat-CISL Roma Capitale Rieti, ed Enzo Pascale della UilTucs Roma e Lazio. “La pandemia Covid 19 ha penalizzato l’intero tessuto economico nazionale, ma il futuro non deve restare incerto per nessuno”. Lavoratori e sindacati chiedono di prorogare i contratti di locazione per un anno.

Lasciare a casa 78 persone con la situazione attuale sarebbe ancora più grave. Sarebbe difficile, se non impossibile, riuscire a trovare un nuovo lavoro. Ma in Italia, ministri &Co non fanno niente, restano a guardare e il futuro resta incerto.