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La star della cucina italiana in fuga verso la Brexit: “Oggi riapro a Londra”

Pubblicato il 13/04/2021 15:31

Per noi in Italia è un miraggio, per Londra pura realtà. Eppure l’obbligo del vaccino lì non è stato imposto, quale altra mossa -illogica- che lede le libertà delle persone il governo vorrà imporre pur di continuare a scaricare responsabilità altrove e mascherare le loro incapacità?

Arriva dall’Inghilterra la notizia sulle riaperture dei locali appartenenti al mondo della ristorazione. Sospiro di sollievo per imprenditori e lavoratori e motivo di gioia per tutti coloro i quali vorranno godere, dopo mesi di privazioni, della piacevole opportunità di ristorarsi fuori.

Anche la premiata (con una stella Michelin) attività di Giorgio Locatelli si prepara a riaprire: “Finalmente riapriamo per la cena, siamo completamente sold out. Il telefono non smette mai di suonare. La gente vuole tornare a vivere la convivialità, che è un piacere di cui non ci si può dimenticare. Vedo che le persone sono contente di poter tornare a vivere certi piaceri”, testimonia il proprietario, rinomato chef italiano. “Vedo le persone per strada che ora, nonostante la mascherina sul volto, sorridono. Prima vedevo solo gente con la testa bassa. C’è un sentimento di rinascita”, aggiunge rispondendo alle domande dell’intervista che riprendiamo dall’Huffington Post.

Completamente diversa è la situazione che si presenta in Italia. Non solo per le riaperture e le prospettive più rosee di cui possono vantarsi in Inghilterra, ma anche per il sostegno che hanno ricevuto a seguito delle restrizioni e dei cali di fatturato. Mentre in Inghilterra “il sistema ha funzionato benissimo. Qui i dipendenti erano più tranquilli, avevano i soldi necessari per vivere e ora sono tutti pronti per ricominciare. In Italia non è stato così. Le persone sono arrabbiate”, spiega Locatelli.

“Ho sentito i miei colleghi italiani al telefono e mi hanno detto che la cassa integrazione non ha funzionato e ha reso impossibile la vita a molte persone. Molti lavoratori del mondo della ristorazione si sono ritrovati senza entrate e con una famiglia, dei figli e un affitto da pagare. Come fai? Li lasci sulla strada? Chi deve pagarli?”

“I politici devono capire esattamente quali sono i problemi delle singole categorie. La gente è disperata e io non sarei così positivo se il sistema inglese non si fosse preso cura adeguatamente del personale del mio ristorante. Ho vissuto meno ansia sapendo che il mio staff aveva abbastanza soldi per vivere”, conclude il ristoratore.