Polemiche continue, divisioni, addirittura risse. E soprattutto un disastro economico senza precedenti. La si può pensare in qualunque modo riguardo gli ultimi disastri in casa Rai, dalla scazzottata che ha visto coinvolti alcuni giornalisti di RaiSport fino alle recenti polemiche che hanno accompagnato il concertone del Primo Maggio. Di sicuro c’è, però, che il duo Foa-Salini, rispettivamente Lega e M5S, è riuscito a confezionare un disastro di portata davvero epocale, un miscuglio di totale asservimento ai diktat della politica e di disastri sotto il punto di vista gestionale che hanno trasformato i bilanci in un film dell’orrore. Con la benedizione del Pd, che è da tempo immemore il vero burattinaio della tv pubblica.
Ricavi, ascolti, introiti. Non c’è una voce che dalle parti di via Mazzini venga letta in questi giorni con un minimo di soddisfazione, anzi. E se pensate che sia stata la pandemia a incidere pesantemente sui conti Rai, sappiate che vi sbagliate di grosso: come rivelato da Repubblica, se il virus non avesse costretto allo slittamento degli Europei di calcio e delle Olimpiadi, lo squilibrio nei conti sarebbe stato pesantissimo, stimabile tra i 120 e i 150 milioni di euro. Senza il Covid-19, insomma, il quadro sarebbe stato addirittura peggiore.
La battuta che circola a questo punto negli ambienti Rai è che l’accoppiatta Foa-Salini sia stata capace di distinguersi soltanto per il gran numero di repliche mandate in onda in prima serata, ben 79 tra Montalbano, Pretty Woman e Don Camillo. Il prodotto, però, manca. E così tra il 1 ottobre 2020 e l’aprile 2021, ecco che lo share di Raiuno è sceso di tre punti e messo (-3,48), comunque meglio di Raidue che ha fatto registrare invece un vero e proprio tracollo: -11,72. I giornali danno la colpa a Lega e M5S. Ma, al di là di qualche grillino dalla memoria corta, pronto a tradire le promesse fatte agli elettori in cambio della prima poltrona libera, è dalle parti del Pd che si deve guardare per trovare i veri responsabili di questo disastro.
I numeri dell’ennesima gestione totalmente asservita alla politica sono terribili e preoccupano, non poco, chi sarà chiamato ora a subentrare in corsa, con la Rai che ha accelerato le procedure per un ricambio: sul fronte economico, eventi sportivi a parte, è previsto un -60 milioni che complicherà non poco le future gestioni, oltre a rappresentare un conto salato soprattutto per il Tesoro, che è azionista della tv pubblica.
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