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La libertà è un bene supremo! Cosa occorre fare dopo la pandemia

Pubblicato il 12/06/2023 11:26

La pandemia è ormai alle spalle, almeno nella forma devastante che ci ha colto di sorpresa e impreparati. Occorre, ricucire una comunità che è stata profondamente destabilizzata e lacerata dal Covid-19 ed è tuttora discorde.
Questa esigenza è sentita come cruciale da tante persone intelligenti e responsabili, di ogni professione e ceto sociale, le quali ritengono che, malgrado tutto, la coesione e la pace sociali, nonché la libertà dalle coercizioni, siano beni supremi, non certo a scapito della salute pubblica, ma nemmeno in second’ordine.


Il 17 giugno si riuniranno a Roma, nella cornice del Teatro Flavio, nei pressi del Colosseo, alcune personalità dell’Accademia italiana che in questi anni, mentre ovunque imperversava l’isteria “infodemica” associata al Covid-19, hanno espresso posizioni pacate, ma sempre lucide e razionali, sui problemi sanitari e giuridici che hanno investito la nostra società.
Invero, per la valenza critica e anti-egemonica delle discipline accademiche, riteniamo che oggi chi le pratichi non possa eludere quantomeno una discussione aperta e franca sulle politiche autoritarie, discriminatorie e arbitrarie con cui il governo italiano, e non solo, ha affrontato la diffusione del Covid-19.
Con questi illustri studiosi cercheremo di guardare insieme al futuro con fiducia, analizzando in modo multidisciplinare l’evento pandemico, al fine di sviscerarne le principali implicazioni, anche le meno evidenti, per trarne insegnamenti utili a non ripetere gli errori del passato.
Troppi, infatti, sono gli interrogativi ancora senza risposta e le incongruenze della narrazione pandemica, sia sotto il profilo medico-scientifico che giuridico, e non è ancora giunto il tempo di voltare pagina. Non prima, almeno, di avere elaborato la verità storica e scientifica della pandemia da Covid-19 in tutte le sue sfaccettature, anche le più oscure.