x

x

Vai al contenuto

Ex Alitalia, come al solito paghiamo noi: scoppia lo scandalo del “trucchetto” dei piloti

Pubblicato il 21/04/2022 08:37

Siamo alle solite. Una delle tanta operazioni mastodontiche che pesano da morire sulle già debolissime casse dello Stato. Parliamo di Ita Airways, che in teoria doveva essere una compagnia completamente nuova e altra rispetto ad Alitalia, nel segno, quindi, della discontinuità, elemento fondamentale per far sì che l’Ue desse il via libera all’operazione. Il governo ha dotato Ita Airways di 700 milioni di euro, che saliranno a 1 miliardo e 350 milioni l’anno prossimo. Tutto regolare? Sulla carta sì, ma come analizza un’inchiesta pubblicata da Domani, “a distanza di sette mesi dal primo volo di Ita continuano ad affiorare elementi significativi di continuità tra le due aziende. Da ultimo emerge la faccenda dei cadet pilot, i 52 giovani piloti che Ita si accinge a formare per poi metterli alla guida di un aereo”. Cos’è questa questione dei piloti? (Continua a leggere dopo la foto)

Spiega Daniele Martini: “I corsi dei cadet pilot sono in pieno svolgimento, Ita lo ha comunicato con una nota ufficiale in cui l’accento viene messo con forza proprio sulla continuità con il passato di Alitalia. Dice la nota: «La compagnia ha deciso di riprendere, a partire dal 7 aprile, i corsi Mpl (Multi-crew Pilot Licence) di 52 cadetti che lo avevano iniziato nel 2018. Si tratta del percorso di studi per diventare piloti». Più avanti il comunicato di Ita insiste: «Ita ha voluto fortemente dare seguito a questa preziosa attività richiedendo e ottenendo da Enac le autorizzazioni necessarie per permettere a coloro che avevano iniziato questo percorso di completarlo considerando i crediti già maturati e quindi senza perdere quanto già svolto negli anni passati»”. Bene, ma non benissimo. Perché? (Continua a leggere dopo la foto)

“Ita Airways riprende e prosegue i corsi di formazione dei piloti già avviati quattro anni fa da Alitalia quando era in amministrazione straordinaria. Ma allora, se perfino le assunzioni dei futuri piloti sono un lascito della vecchia azienda, c’è da chiedersi dove sta la discontinuità tra le due compagnie? L’operazione cadet pilot aveva già sollevato molte polemiche quando fu lanciata da Alitalia. Allora era sembrato bizzarro che una compagnia in amministrazione straordinaria si preoccupasse con una mano di formare nuovi piloti per poi assumerli mentre con l’altra scaricava i vecchi comandanti in organico, molti dei quali ancora assai distanti dalla maturazione dei requisiti minimi per la pensione. Gli altri punti controversi erano il prezzo del corso, 130mila euro a favore di Alitalia, e il fatto che tra gli aspiranti piloti molti fossero figli di sindacalisti“. (Continua a leggere dopo la foto)

Lo dicevamo in apertura: siamo alle solite. “Il costo dei vecchi piloti è stato scaricato sulle spalle dei contribuenti perché lo Stato è dovuto intervenire con la cassa integrazione e altre forme di sostegno del reddito. Quanto ha speso fino a oggi? Il calcolo è molto complicato perché le retribuzioni dei piloti variano parecchio da caso a caso”. I piloti ora assistiti con l’integrazione al reddito sono oltre 900. “Considerata una media di 4 anni di cassa integrazione, il totale pagato dallo Stato è di oltre 259 milioni di euro a cui vanno aggiunti i contributi figurativi versati all’Inps che attraverso gli opportuni parametri diventeranno reddito nel momento in cui i piloti andranno in pensione”. (Continua a leggere dopo la foto)

Conclude Domani: “Ita Airways si inserisce nella scia di questa operazione al risparmio per la compagnia, ma a ricasco sui contribuenti. Poi ci sono gli aspetti prettamente tecnici che confermano la continuità tra l’una e l’altra azienda. L’Mpl è un tipo di licenza strettamente collegata alla compagnia e al suo Coa (Certificato di operatore aereo) e quindi la domanda che ex piloti e tecnici del trasporto aereo si stanno ponendo è: come è possibile che il programma di addestramento piloti tarato sulle esigenze della vecchia flotta Alitalia venga trasferito a Ita che dovrebbe essere un’altra compagnia con una flotta diversa da quella precedente?”.

Ti potrebbe interessare anche: “I termosifoni non fermano i carri armati”: Giarrusso (Italexit) smonta la linea del governo