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“Prima predicano l’accoglienza, ma poi…” Migranti, Piantedosi asfalta la sinistra e le Ong

Pubblicato il 01/01/2023 18:40 - Aggiornato il 01/01/2023 18:41

Il Ministro Piantedosi critica aspramente la sinistra sul tema immigrazione e Ong. “I soccorsi in mare sono garantiti dallo Stato”, poiché oltre il 43% delle persone sbarcate nel corso del 2022 era stato soccorso dalla Guardia Costiera o dalla Guardia di Finanza. E ancora: “I flussi migratori devono avvenire esclusivamente in maniera regolare, pianificata”; e “sicura”. In questi primi mesi di governo abbiamo imparato a conoscere la schiettezza e l’attivismo di Matteo Piantedosi. Il prefetto di ferro, oggi ministro dell’Interno, sin da subito ha affrontato il dossier sicuramente più delicato tra quelli che ha sulla sua scrivania. La “stretta” sulle Ong, contenuta nel Decreto Sicurezza era al centro dell’intervista apparsa su la Repubblica a firma di Alessandra Ziniti. Piantedosi pare avere le idee piuttosto chiare, e pazienza se i paladini del politicamente corretto avranno da eccepire. Anzi, la loro ipocrisia è stigmatizzata dalle parole, non tenere, del neoministro: “La sinistra predica solidarietà e accoglienza sulle agenzie di stampa”, afferma, per poi aggiungere che tuttavia “appena decidiamo di far sbarcare i migranti irregolari in tutti i territori italiani, tutti condividono le criticità di un sistema senza regole”.  Dunque, non ci sarebbe da parte di costoro la dovuta attenzione sulla sostenibilità di flussi incontrollati che generano emarginazioni. Anche per questa ragione, afferma il ministro dell’Interno, “abbiamo deciso di far sbarcare i migranti in tutti i porti italiani e non più soltanto in Calabria e Sicilia”, dove le strutture dell’accoglienza sono sovrappopolate e sotto stress. Il tema di fondo è sempre quello dell’approccio ideologico, potremmo dire, o comunque politicizzato, del variegato fronte sedicente progressista. (Continua a leggere dopo la foto)

Il ministro Piantedosi critica la sinistra su immigrazione Ong, in una intervista a la Repubblica, e difende il Decreto sicurezza: sbarchi già diminuiti.

Si chiede, dunque, Piantedosi, come mai “le Ong si concentrano solo sulla rotta dalla Tripolitania e incentivano le partenze”. Il dato che fornisce a corollario di questa denuncia è che addirittura il 93 % delle persone che soccorrono “parte proprio da lì”. A supporto della dichiarazione, ecco i dati cui si riferisce il ministro: su un totale 11.892 persone accompagnate quest’anno in Italia dalle Ong del Mediterraneo, ben 11.076 erano provenienti dalla Tripolitania (pari appunto al 93,2%) e solo 816 da altre regioni (solo il 6,8%). L’idea dell’esecutivo, illustrata da Matteo Piantedosi nel corso della stessa intervista, è quella di attuare una politica sui Paesi di origine e di transito dei flussi migratori “che possa portare al progressivo svuotamento dei centri in cui finiscono le persone che partono dal Subsahara” e dalle altre parti del mondo. Pur se si tratta di un programma ambizioso e che richiede tempo, i contatti con i ministri dell’Interno dei Paesi interessati sono già attivi: “Stiamo programmando a breve una serie di incontri diretti”, ha anticipato l’inquilino del Viminale. Perché naufragi e presenze in Libia si riducono “solo fermando barconi”.(Continua a leggere dopo la foto)

Frattanto, su questo fronte si sono palesati i primi risultati che evidenziano un cambio di rotta: “Gli ultimi due mesi del 2022 segnano un abbassamento della curva di incremento rispetto all’analogo periodo dello scorso anno”, sempre nelle parole del ministro Piantedosi: soltanto del 35%, a fronte di un incremento del +59% nei primi dieci mesi di quest’anno. Infine, a proposito di migranti economici e di progetti ambiziosi, “Giorgia Meloni fa benissimo a sostenere la realizzazione di un Piano Mattei in favore dei Paesi africani per migliorarne il tessuto economico e sociale”, considera ancora il ministro. Noi ci auguriamo che vi si riesca.

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