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“Inquietante!” Sgarbi al veleno contro La Russa e Morandi: “Un’orchestra al posto del governo” (VIDEO)

Pubblicato il 09/05/2023 21:49 - Aggiornato il 09/05/2023 22:03

“È vero che Mattarella a Sanremo c’è stato, ma forse non si aspettava di ritrovarselo al Senato”. C’è chi lo adora e chi lo detesta, eppure Vittorio Sgarbi è sempre efficace nelle sue battute fulminanti. Più che una battuta, un giudizio da critico e, soprattutto, da sottosegretario alla cultura: l’evento “pop” con Gianni Morandi, ospitato nella solenne Aula di Palazzo Madama nella giornata di ieri per la cerimonia per i 75 anni dalla prima seduta al Senato, ha fatto storcere il naso ai puristi, come evidentemente è Sgarbi, che commenta tra il serio e il faceto. Sollecitato sull’argomento dai giornalisti, come si vede in uno dei video che pubblichiamo, non si è fatto pregare. E dunque: “La forma nelle cerimonie è tutto. E risultava anomalo che al posto dei banchi del governo vi fossero le chitarre dell’orchestra di Morandi”. Morandi stesso, a dire il vero, pareva incredulo, mentre Matteo Renzi e Giorgia Meloni intonavano Fatti mandare dalla mamma. Anche Maurizio Crosetto, la cui sagoma gigantesca non passa inosservata, sembrava piuttosto a suo agio, e persino il solitamente pacato Pier Ferdinando Casini s’è lasciato contagiare dall’entusiasmo. “A un certo punto sembrava una festa di compleanno: il mio, che sono nato l’8 maggio”, ancora nelle parole taglienti di Vittorio Sgarbi. “La cerimonia, se si può chiamare tale, è stata affettuosa e nostalgica, ma con una – abbastanza inquietante – distrazione dalle forme”. E tutto ciò “Senza nulla togliere alla spontaneità di Ignazio La Russa che stava al centro dell’aula con il microfono in mano”, presentando Morandi “come fosse Amadeus”, afferma ancora, dicendo di aver trovato “irrispettoso, per lo spirito celebrativo, trasformare il senato in una discoteca“. (Continua a leggere dopo il VIDEO)
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“Impeccabili e imperturbabili, se non educatamente atterriti“, prosegue Sgarbi, parevano il presidente Mattarella e la premier Meloni quando hanno assistito “alla metamorfosi di Ignazio La Russa”, che ha rinunciato al suo scranno. Però: “Era un giorno di celebrazione e il prete, anche il più confidenziale, non diserta l’altare”. Effettivamente, forse, far cantare Gianni Morandi durante una solenne e ufficiale celebrazione di tale portata, anche simbolica, non è stato molto opportuno. Di contro, anche la parte più istituzionale, introdotta da quattro storici, è stata vista come “Quattro mummie che hanno parlato sedute dicendo nulla di particolarmente interessante”. Il critico d’arte ha, poi, stigmatizzato la levata di scudi che, invece, c’è stata allorché ha inteso portare al teatro alla Scala Paolo Conte. (Continua a leggere dopo il VIDEO)
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In definitiva, come leggiamo sul quotidiano Libero: “Pregevole dunque il concerto ma forse – ha sentenziato Sgarbi – non adatto il luogo, anche se si poteva pensare che, vista la somiglianza, a interpretare Morandi fosse Maurizio Lupi”. Sgarbi ha confidato, a questo punto, di sperare “per l’ottantesimo anniversario” in qualcosa di più sobrio.

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