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Influencer uccise bimbo con il Suv. Emessa la sentenza, sdegno sui social: “Vergogna!” Cosa è successo

Pubblicato il 31/01/2024 13:08 - Aggiornato il 31/01/2024 13:13

La vicenda, tristissima, è nota a tutti. Nel giugno scorso l’influencer e youtuber Matteo Di Pietro, dopo aver noleggiato una Lamborghini con l’obiettivo di “impressionare e catturare l’attenzione dei giovani visitatori del Web, per aumentare i guadagni della pubblicità”, senza curarsi della sicurezza “procedeva a una velocità superiore ai limiti indicati”. Le parole sono tratte dall’istanza del Gip che seguiva il caso. Gli altri passeggeri a bordo della Lamborghini “lo avevano più volte invitato a ridurre la velocità”. Ma Di Pietro non li aveva ascoltati. E sfrecciando a 120 all’ora per le strade di Casalpalocco, aveva finito per investiire una Smart con a bordo una mamma con i suoi due bambini. Nello scontro, il figlio di 5 anni della donna era rimasto ucciso. La mamma e la sorellina, gravemente ferite. Una vicenda orribile, che aveva suscitato sdegno e commozione. (continua dopo la foto)

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Lo stesso sdegno che si è immediatamente scatenato sui social oggi, dopo che è stata emessa la sentenza. Intendiamoci, non vogliamo fare facile giustizialismo. Ma quello che è successo ci sembra davvero incredibile. Perché Di Pietro ha patteggiato una condanna a 4 anni e 4 mesi, a seguito del parere positivo del Gip che ha seguito il caso. E il risultato è che il giovane youtuber, accusato di omicidio stradale e lesioni, non andrà in prigione. Nemmeno per un giorno. Questo ha scatenato furiose reazioni sul Web. “Vale così poco la vita di un bambino?”, la domanda più gettonata. Certo, Di Pietro aveva a più riprese “riconosciuto le sue responsabilità. E ha espresso il desiderio di impegnarsi in progetti che riguardano la sicurezza stradale”. Il ragazzo, apparso visibilmente commosso durante la sua apparizione in aula, ha anche ribadito la sua vicinanza alla famiglia della giovanissima vittima. (continua dopo la foto)

“Sono distrutto, la mia vita è rovinata, vorrei tornare indietro ma non è possibile”, erano state le sue parole durante l’interrogatorio di garanzia. Il pentimento è di certo un fatto positivo. Non vogliamo dubitare che il ragazzo abbia compreso la gravità di quello che ha fatto. Ma la futilità che è emersa dietro alle motivazioni del suo comportamento sono rimaste ben scolpite nella mente di tutti. Procedere a 120 all’ora in un centro abitato non è una semplice infrazione del codice della strada. E’ una follia. E pur tenendo conto delle attenuanti generiche, il fatto che Di Pietro non sconterà nemmeno un giorno di pena è sconcertante. Su tutti, un commento letto online ci ha colpiti particolarmente e riassume tutti gli altri: “Giustizia? Ditelo alla madre di quel povero bimbo ucciso. Vergogna!”.

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