Sono passati oramai sei giorni dal 10 di gennaio, la data entro la quale Cristina Basso, esperta di “morti improvvise” e anatomopatologa dell’Ospedale di Padova, avrebbe dovuto depositare l’esito dell’autopsia di Alberto Rizzotto, l’autista del bus incendiatosi a Mestre, tragedia nella quale egli ha perso la vita assieme a ventuno passeggeri. Ora, noi pensiamo che la dottoressa Basso non si sia dimenticata e che l’esito dell’esame sia stato effettivamente depositato, e dunque aleggia il mistero e lo sconcerto su questo silenzio, perché la vicenda ha assunto connotati ancora più sinistri quando si è scoperto che l’autista di Mestre era iscritto al gruppo di Facebook dell’associazione “Danni collaterali, che riunisce coloro che hanno patito effetti avversi o disturbi vari a seguito della vaccinazione contro il Covid-19, e fornisce loro supporto. La stessa Basso, contestando i risultati della prima autopsia, aveva parlato di “anomalie al cuore” e di “necessari ulteriori accertamenti”. Il tessuto cardiaco del 40enne trevigiano era danneggiato, dunque. (Continua a leggere dopo la foto)
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Quello che non torna
L’ipotesi del cosiddetto “malore improvviso” causato da un arresto cardiaco, che non escluderebbe la correlazione con eventuali effetti avversi da vaccino Covid, rimane la più accreditata, considerando che il bus andava in salita a una velocità molto bassa, bassissima, e che ha sbandato senza alcun segno di frenata. Un altro punto oscuro di tutta la vicenda è che il profilo personale su Facebook di Alberto Rizzotto appaia come “svuotato”, nel senso che non compare nemmeno un post, nonostante avesse una intensa attività sul social network. Coadiuvata dal collega Gaetano Thiene, la dottoressa Basso avrebbe dovuto depositare la perizia effettuata sul corpo di Rizzotto lo scorso mercoledì 10 gennaio, si diceva, eppure ancora non si sa nulla dei risultati autoptici, come lamenta (solo) Il Giornale d’Italia. Né sono state addotte motivazioni di sorta per tale ritardo, se di ritardo si tratta. Questa nuova autopsia, la terza, era focalizzata proprio all’esame del cuore dell’autista, per identificare con certezza eventuali anomalie cardiache. In ballo c’è anche l’assicurazione, e in particolare una clausola, presente in tutte le polizze, che le assicurazioni potrebbero usare per essere esonerate dall’indennizzo. Si tratta del “caso fortuito”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Il nodo dell’assicurazione
L’articolo 141 del Codice delle assicurazioni, a proposito del risarcimento a terzi dice: “Salva l’ipotesi di sinistro cagionato da caso fortuito, il danno subito dal terzo trasportato è risarcito dall’impresa di assicurazione del veicolo”. Sul tavolo vi è un risarcimento da 50 milioni di euro per i morti e l’eventuale malore improvviso non rientrerebbe tra gli eventi imprevedibili ed eccezionali. Tornando alla autopsia-fantasma, noi non diciamo che dietro i ritardi nella diffusione dei risultati finali delle analisi sull’autista potrebbe esserci la volontà di nascondere la presunta causa di morte per reazione avversa da vaccino Covid, ma il mistero dell’autopsia “dimenticata” dà oggettivamente adito ai peggiori sospetti.
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