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Immigrazione, a Lampedusa il governo firma la resa: “Tasse contro migranti”

Pubblicato il 02/09/2020 12:46

Il governo scende dal piedistallo e decide di dedicare un po’ del proprio tempo e delle proprie attenzioni alla situazione caotica e insostenibile, oramai da tempo, che sta colpendo Lampedusa, dove 1.200 migranti sono ancora ammassati nell’hotspot. 300, riferisce La Stampa da cui riprendiamo la notizia, sono stati portati via, ma “370 sono già pronti ad arrivare, a bordo della nave umanitaria Sea Watch 4, che da ieri pomeriggio è stata presa in carico dall’Italia”.

Nella piccola isola siciliana la situazione è tesissima. Mercoledì a Palazzo Chigi è richiesta la presenza del sindaco Totò Martello e del governatore siciliano Nello Musemici. Finora Conte e la sua corte non si sono scomodati più di tanto, ma adesso per ‘tenere calme le acque’ hanno deciso di offrire qualcosa in dono. Al vertice saranno presenti anche i ministri dell’ Economia, Roberto Gualtieri, e dell’ Interno, Luciana Lamorgese.

Più che un sostegno sembra un goffo e ruffiano tentativo di addolcire la pillola, volto specialmente a placare le proteste degli imprenditori del turismo isolano. “È in preparazione una legge specifica per Lampedusa, in forma di emendamento, che risponderà alla richiesta di esenzione da alcune tasse e rinvio di altre”.

Ma così cosa viene risolto? Promettopoli è bravo a prendere tempo e a raggirare la realtà dei fatti. Un po’ lo stesso di quanto succede nella dimensione europea. “Gli arrivi di tunisini a Lampedusa sono ormai da mesi una costante, però c’è una novità -fa notare la Stampa- che preccupa: il barcone con 370 persone arrivato nella notte tra sabato e domenica dalla Libia. Erano anni che non arrivava un barcone sovraccarico dalla Libia”.