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Illy: “Sono vaccinato, ma non posso avere il Green Pass”. Il paradosso spiegato dall’ex Sindaco

Pubblicato il 05/08/2021 12:25

Da domani, 6 agosto, entrerà in vigore il meccanismo della carta verde senza la quale non sarà più possibile accedere all’interno di bar, ristoranti, palestre, musei, convegni… Ebbene, immaginatevi di aver ricevuto la doppia dose di vaccino e, nonostante questo, di non poter ottenere il Green Pass. Non è invenzione ma la realtà dei fatti. Questa è la situazione in cui si ritrovano l’ex sindaco di Trieste e governatore della Regione Friuli-Venezia Giulia, Riccardo Illy, con la moglie e altre decine e decine di persone, tra cui lo scrittore Gianrico Carofiglio. (Continua dopo la foto)

“Volevamo fare qualcosa di buono, contribuire allo sviluppo economico del Paese, perché crediamo nel Made in Italy”, dichiara Illy. Lui insieme ad altri 900 volontari, tra cui la moglie Rossana Bettini scrittrice e presidente dell’Istituto Internazionale Chocolier di Brescia, in marzo avevano deciso con convinzione di partecipare come volontari alla sperimentazione avvenuta anche a Trieste, e conclusa a giugno, del primo vaccino italiano anti Covid: quello dell’azienda biotech laziale ReiThera.

Tale scelta, però, adesso gli costa il paradosso di non poter ottenere il Green Pass nonostante siano già stati sottoposti alla vaccinazione completa e abbiano quindi già sviluppato la risposta immunitaria. “Sapevamo che fare da “cavie” avrebbe potuto comportare determinate situazioni, ma siamo delusi e avviliti per l’atteggiamento del governo nei confronti dell’azienda italiana ReiThera: ha sviluppato un vaccino che funziona e con poche controindicazioni ma non riesce a ottenere finanziamenti pubblici. Sottolineo che il vaccino costerà molto meno di Pfizer e Moderna, di cui è stato appena annunciato un aumento di prezzo. E penso che ora ciascun Paese potrebbe acquistarlo senza la mediazione dell’Ue”. (Continua dopo la foto)

Ma c’è anche un altro paradosso: non solo “a chi ha avuto il Covid o è stato inoculato un vaccino “ufficiale” viene dato il “green pass”, mentre a noi, che comunque abbiamo gli anticorpi, no”; ma noi che abbiamo già sviluppato gli anticorpi dovremo ricevere anche la doppia dose, mentre” chi chi ha avuto l’infezione deve farne una sola”.

Un problema per l’imprenditore che spiega che per il lavoro non può attendere. “Devo andare all’estero, dove ho delle aziende. Sarà un problema anche andare al ristorante per lavoro”. Poi aggiunge: “Nel breve termine ci affideremo ai tamponi, con la difficoltà che comunque in alcuni Paesi non bastano. E poi, se la situazione non si risolve entro agosto, dovremo sottoporci a un vaccino riconosciuto dall’Ema, peraltro in doppia dose”.

“Credo ci sia un netto problema geopolitico, perché continuano a imperversare Pfizer e Moderna e si continua a osteggiare ReiThera”, spiega Rossana Bettini. Il problema burocratico è dovuto a una circolare del ministero della Salute, che concede la carta verde solo a chi si è immunizzato con i quattro vaccini riconosciuti dall’Ema: Pfizer-BioNtech, Moderna, AstraZeneca e Johnson & Johnson. Insomma, come al solito, 100 ne fanno e 1 la azzeccano (forse, nella migliore delle ipotesi).