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Il peso insostenibile della burocrazia: 138 miliardi che ogni anno soffocano le aziende italiane

Pubblicato il 03/02/2020 12:26

Un conto salato, salatissimo. Che ogni anno gli italiani si trovano a pagare, ormai rassegnati a quella che di fatto è una vera e propria ingiustizia contro la quale, però, ribellarsi è difficilissimo. Un mix letale, quello che grava sull’economia delle attività nel Bel Paese. Da un lato strozzate dalla burocrazia e dagli ostacoli che pone loro di fronte e dall’altro colpite da una tassazione sempre più oppressiva. In totale, 138 miliardi che di euro che lo Stato preleva dalle aziende e che pesano come macigni sulle loro possibilità di sviluppo.

Una cifra mostruosa, pari a quasi 8 punti di prodotto interno lordo che hanno l’effetto di “zavorrare le aziende e frenare l’economia”. La denuncia arriva dall’ufficio studi della Cgia. Un costo annuale che grava sui bilanci delle imprese italiane e che vanno a penalizzare in particolar modo le attività di dimensioni piccole e medie. Dati alla mano, a fronte di un gettito complessivo annuo di 81,2 milioni di euro di tasse versate all’erario, il costo sostenuto dalle imprese italiane per la gestione dei rapporti con la Pubblica amministrazione è di oltre 57 miliardi.

Il peso insostenibile della burocrazia: 138 miliardi che ogni anno soffocano le aziende italiane

Una situazione insostenibile, secondo la Cgia, che ha provato a dettare le sue soluzioni al governo: “Per far fronte a questa emergenza bisognerebbe ridurre il numero delle leggi con l’abrogazione di quelle più datate, evitando così la sovrapposizione che su molte materie ha generato incomunicabilità, mancanza di trasparenza, incertezza dei tempi e adempimenti sempre più onerosi, facendo diventare la burocrazia un nemico invisibile difficilmente superabile”.

Il peso insostenibile della burocrazia: 138 miliardi che ogni anno soffocano le aziende italiane

Servirebbe dunque un taglio delle leggi in esubero, una scelta che oltretutto sarebbe a costo zero. Stando alle cifre rilevate da The European House – Ambrosetti, la produzione legislativa del nostro Paese non avrebbe eguali nel resto d’Europa. Le stime parlano di 160 mila norme italiane, 71 mila delle quali promulgate a livello centrale e le rimanenti a livello regionale e locale. Per fare un confronto, in Francia il totale è di 7 mila e in Germani di 5.500. Uno sproposito che continua a soffocare la voglia di investire degli imprenditori italiani, che vedono nello Stato un avversario da battere e mai un alleato.

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