C’è una narrativa eroica, pomposa, che il governo Conte prima e Draghi poi hanno dato in pasto ai media compiacenti: quella di un’Italia modello per tutta l’Europa, apprezzata e imitata dagli altri Stati per la prontezza e la decisione con cui ha affrontato la pandemia, salvando migliaia di vite e mettendo al sicuro i cittadini. Una storia che abbiamo sentito tante, tantissime volte e che però, col passare dei mesi, ha iniziato a perdere credibilità. Sotto i colpi della Procura di Bergamo, per esempio, che continua a indagare sulle responsabilità della politica agli albori dell’emergenza Covid, con errori in sequenza nella zona del Bergamasco che potevano essere evitati. E a seguito di studi tutt’altro che concordi con le scelte fatte dai nostri governanti.
Ultimo in ordine cronologico, un lavoro pubblicato in questi giorni dal ricercatore del Cnr di Torino Mario Coccia, una ricerca che ha trovato spazio sulla prestigiosa rivista scientifica Enviromental Research e riportata in queste ore anche da Salvatore Chirumbolo sulla pagine della Verità. All’interno del documento, si analizzano i dati di contagi, ospedalizzazioni e terapie intensive nell’Italia del 2020, “che non differiscono da quelli del 2021 se non per stagionalità”, come accade per le banali influenze.
Un’affermazione tutt’altro che banale. Perché sottintende come le misure nel frattempo adottate dal governo (lockdown, restrizioni varie alle libertà dei cittadini, certificati verdi e obbligo “mascherato” di vaccinazione) non abbiamo influito sull’andamento della pandemia, modificato invece da fattori che con la politica c’entrano poco e niente. Di coraggioso e determinante, dunque, i nostri governanti non hanno fatto praticamente nulla, anzi. Si sono trovati a correggere il tiro rispetto a certi errori iniziali che oggi ci appaiono quantomai grotteschi.
Le indicazioni sulla cura con paracetaomolo e vigile attesa, la mascherina eletta a protezione assoluta che impediva di fatto al virus di colpire, i vaccini presentati come soluzione definitiva ai contagi e via dicendo. Una lunga lista di affermazioni poi ritrattate, date inizialmente in pasto agli italiani, complice la stampa, come dogmi. Tutti errori, col senno di poi, commessi da un governo che a quanto pare non sembra averne azzeccate molte, in questa pandemia.
Ti potrebbe interessare anche: Il giallo delle dosi Novavax sparite nel Lazio, l’assessore: “Non sappiamo dove siano”