Di pari passo con la fine della pandemia, che da mesi a questa parte fa sempre meno paura, stanno per scadere anche i contratti di quei medici e quegli infermieri assunti in fretta e furia all’esplosione dell’emergenza Covid per rafforzare gli organici degli ospedali, carenti in quasi tutta Italia. Uomini e donne che guardano con apprensione al 31 marzo, data in cui termineranno il loro impegno lavorativo. Con il rischio di dare il là a una nuova ondata di precariato nel mondo dell’assistenza ospedaliera. Gli ultimi, difficili anni non sembrano averci davvero insegnato niente.
In un’intervista rilasciata a Repubblica, il direttore di Malattie Infettive del Niguarda di Milano Massimo Puoti ha lanciato l’allarme: “I contratti legati all’emergenza Covid scadranno. Non è una prospettiva allegra, anche perché dobbiamo recuperare tutte le attività rimaste indietro in questi mesi. Aumenterà il carico di lavoro. Il laboratorio di microbiologia, finora aperto 24 ore su 24, dovrà ridurre gli orari. Già prima della pandemia eravamo in difficoltà”. Un caso, quello della struttura milanese, purtroppo non isolato.
Come spiegato dalla Verità, infatti, i contratti di lavoro autonomo con personale medico e infermieristico stipulati per far fronte alla pandemia non dovrebbero essere più rinnovati come nei mesi passati, quando veniva continuamente procrastinata la fine della crisi. Le misure straordinarie di assunzione, decise a fine gennaio 2020, hanno consentito alle aziende di reclutare, solo in quell’anno, 4.068 specializzandi, 2.250 medici specialisti, 5.616 medici abilitati ma non specializzati e 2.296 infermieri. Un totale al quale vanno aggiunti 3.867 addetti alle professioni sanitarie e di altre tipologie.
Un paradosso, l’ennesimo, tutto italiano: mentre il Green pass continua a rimanere in vigore, nonostante il parere contario di quasi tutto il mondo della scienza e la rabbia crescente degli italiani, viene licenziato il personale sanitario reclutato per far fronte allo sforzo straordinario reso necessario dall’esplosione della pandemia. Come dire: l’emergenza esiste ancora quando c’è da calpestare i diritti dei cittadini, scompare di fronte al rinnovo di contratto di medici e infermieri. Testo (e musica) del ministro della Salute Roberto Speranza.
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