Addio Comitato tecnico-scientifico. La struttura, nata agli inizi del 2020 per offire consulenza e supporto al governo nella gestione delle attività di coordinamento per superare l’emergenza Covid, si avvia infatti verso il suo scioglimento. Come rivelato dal Giornale, non si tratterà però di un passaggio immediato, ma di un processo graduale che arriverà a compimento soltanto nei prossimi mesi.
Creato come “struttura d’emergenza”, il Cts è infatti destinato a sciogliersi proprio con il superamento della pandemia, come previsto dalla legge. A confermalo è stato uno dei componenti del Comitato, Fabio Ciciliano, che ha spiegato come “verso le fasi finali di ogni emergenza si passi al cosiddetto “hand over”: le prerogative dell’organismo saranno “ricondotte nell’alveo della gestione ordinaria”, quindi per esempio affidate ai ministeri competenti.
Un passaggio che renderà a quel punto inutile la sopravvivenza della struttura stessa e dei suoi tecnici. Lo scioglimento del Cts, per il quale è già scattato il conto alla rovescia, è dunque la conferma del miglioramento della situazione sanitaria in Italia. C’è anche una data già segnata in rosso, il 31 marzo: per quel giorno è fissata, al momento, la fine dell’emergenza, con il ministro della Salute Roberto Speranza che per ora ha rimandato ogni riflessione in merito ai prossimi giorni.
Un passaggio che va di pari passo con le modifiche alla quarantena già adottate per la scuola e con l’estione della durata del Green pass, ora a tempo “illimitato” una volta effettuata la terza dose. Tra le proteste di chi continua a far notare al governo quanto sia ingiusto continuare a discriminare i non vaccinati, in un momento in cui i dati hanno mostrato come anche chi ha ricevuto le somministrazioni può infettarsi e contagiare gli altri.
Ti potrebbe interessare anche: Cassese: “Basta con le compressioni delle libertà. Se sproporzionate, sono illegittime”