Mentre in Italia si continua a parlare di obbligo vaccinale (anche se per il momento il governo Meloni sostiene di voler tornare indietro) e di quinte dosi, nel resto del mondo ci si interroga liberamente sulla reale efficacia dei vaccini e sul rischio di effetti collaterali gravi dopo l’inoculazione. Tra i tanti esperti che in queste ultime settimane hanno denunciato il rischio di seri danni c’è anche il giapponese Masanori Fukushima, professore emerito all’Università di Kyoto, che ha espresso tutte le proprie perplessità sui farmaci anti-Covid in una sessione col ministero della Salute che è apparsa due giorni fa. Una clip riportata e analizzata anche da Nicola Porro, nella quale si parla apertamente degli effetti avversi: “Un problema ormai mondiale, la metà dei decessi dopo la vaccinazione sono dovuti a danni cardiovascolari e cardiaci”. Parole che, in Italia, sarebbero costate la censura al professore. (Continua a leggere dopo la foto)
Secondo Fukushima “è stata soppressa l’immunità naturale che all’inizio proteggeva la maggioranza della popolazione giapponese… ora chi si ammala sono i vaccinati…”. Stando a quanto riportato da Porro a corredo della notizia, nel Paese le dichiarazioni avrebbero fatto parecchio scalpore, segno di come il problema sia particolarmente sentito. Il professore, tra l’altro, si è mostrato furibondo, sbattendo i pugni sul tavolo per mostrare tutta la propria rabbia verso il ministero della Salute. (Continau a leggere dopo la foto)
Dr. Masanori Fukushima professore emerito all’Università di Kyoto in una sessione col ministero della Salute: “Il danno causato dai vaccini ormai è un problema mondiale
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La lista di scienziati che si muovono su queste posizioni è sempre più lunga, giorno dopo giorno, così come si moltiplicano le cause legali, le richieste di danni e anche le sospensioni dei prodotti di Pfizer e Moderna (ad esempio in Florida, dove le autorità sanitarie ora le sconsigliano sotto i 45 anni). Secondo le ultime statistiche sulla mortalità, “non ci sono mai stati tanti morti negli ultimi dieci anni nei paesi industriali come nel 2021 e nel 2022. I morti sono molti di più per tutte le fasce di età sotto i 75 anni che nel 2020, quando c’era la prima ondata della Covid-19, ma non ancora i vaccini”. (Continua a leggere dopo la foto)
Come evidenziato dall’Osservatorio Europeo sulla Mortalità, nella fascia di età dei giovani e adulti che lavorano, quindi la fascia di popolazione che ha un’aspettativa di vita di 60 anni o come minimo di altri 20 anni, ci sono stati circa 70 mila morti in più della media da quando si vaccina. Rispetto alla media degli anni precedenti alla Covid, sono circa 70 mila morti in eccesso in Europa. Numeri che hanno spinto esperti a parlare di un vero e proprio “bollettino di guerra”.
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