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I camionisti fermano l’Italia. Da lunedì motori spenti. Ma il governo se ne frega

Pubblicato il 11/03/2022 10:50

Gli autotrasportatori incrociano ancora una volta le braccia, pronti a paralizzare l’Italia come già accaduto in molte città nei giorni scorsi. Nel silenzio di un governo che, ancora una volta, si mostra totalmente insensibile al problema, lasciando che siano i cittadini, già alle prese con rincari record, a sorbirsi i disagi legati alle manifestazioni. A motivare la protesta, il prezzo della benzina volato alle stelle, con tanto di storico sorpasso del gasolio: una stangata insostenibile per tante categorie di lavoratori e che aveva già spinto, per esempio, i pescherecci allo stop.

Gli autotrasportatori sciopereranno a partire da lunedì 14 marzo, con molte aziende che viaggiano su strada per rifornire imprese e supermercati già costrette ad annunciare l’interruzione del servizio “per cause di forza maggiore”. Gli ultimi giorni hanno visto d’altronde, come effetto domino innescato dalla guerra e dalle sanzioni adottate da Usa e Europa, un’impennata dei costi del carburante senza precedenti: benzina fino a 2,3 euro al litro alla pompa, con il gasolio a 2,4. Il rischio è che a breve possa esplodere una vera e propria bomba sociale, con il Paese alle prese con “un’economia di guerra”.

Durante l’ultimo Consiglio dei ministri, il titolare dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti ha paventato la possibilità della “definitiva compromissione della sopravvivenza delle imprese” e di una “crisi anche in termini occupazionali”. Confindustria è subito andata subito all’attacco: “Le imprese italiane pagano decenni di errori sulla politica energetica e questo perché lo ha voluto la politica, ci ha spinto in questa direzione. Il conto lo paghiamo noi” ha tuonato il leader degli industriali Carlo Bonomi.

La stangata del gas prima e del carburante poi ha fatto lievitare, come riportato dal Giornale, i prezzi della produzione industriale del 9,7% su base mensile e del 32,9% su base annua. Uno tsunami che ha travolto qualsiasi genere: a crescere sono stati, per esempio, i prezzi di carta, prodotti chimici, industria del legno. Scioperi e proteste rischiano così di espandersi a macchia d’olio, con il governo impegnato nella difficile impresa di scongiurare il blocco dei trasporti fissato per il prossimo 14 marzo. Il viceministro alle Infrastrutture Teresa Bellanova ha annunciato 80 milioni di aiuti in arrivo, ma le organizzazioni di categoria al momento non arretrano.

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