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L’Europa presenta il suo menù: “Hamburger di insetti e salsicce di funghi”. Cosa stanno preparando per noi

Pubblicato il 10/07/2023 12:46 - Aggiornato il 10/07/2023 12:57

Hamburger di insetti, Ma anche altri alimenti “alternativi” come le salsicce di funghi. Nomi che oggi ci fanno storcere il naso, per usare un eufemismo, e che presto potremmo però davvero trovare sulle nostre tavole. Anche perché di scelte non sembrano essercene tante. Come spiegato dalla rivista scientifica Nature in un articolo riportato anche dal Fatto Quotidiano, infatti, la carne è considerata ormai poco sostenibile su larga scale nell’ecosistema globale. E da più parti si è già alzata la voce di chi ne invoca la sostituzione con le “proteine del futuro”. In particolare, nel mirino degli esperti è finita la carne rossa: secondo uno studio la sostituzione del 20% della carne globale di ruminanti (come la carne bovina) con alternative proteiche microbiche entro il 2050 potrebbe dimezzare la deforestazione annuale globale. (Continua a leggere dopo la foto)
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Un rapporto del 2019 della EAT Lancet Commission ha concluso che una dieta globale sostenibile che sia salutare sia per le persone che per il pianeta richiederebbe di ridurre di circa il 75% la quantità di carne rossa prodotta, tra cui maiale e manzo. Allo stesso tempo, la produzione di ortaggi, frutta, fagioli e noci dovrebbe almeno raddoppiare. Tesi che hanno già spinto alcune aziende a puntare su alternative alle proteine animali, fiutando il ricchissimo affare. (Continua a leggere dopo la foto)

Nature ha raccolto le principali alternative già in uso, o in lavorazione, come carne sintetica, carne a base di proteine vegetali, batteri e lieviti geneticamente modificati, micoproteine, alghe, proteine batteriche e insetti. La carne sintetica, cioè coltivata in laboratorio invece che ottenuta dalla macellazione, è già una realtà negli Usa, dove è arrivato il via libera per i primi prodotti. Altre soluzioni sono invece ancora in attesa di un definitivo ok. (Continua a leggere dopo la foto)

Un interesse crescente è, per esempio, quello verso le microalghe. Gli studi hanno suggerito che gli integratori di alghe rosse, in particolare, potrebbero ridurre i rutti di metano del bestiame di oltre l’80%, con benefici per il cambiamento climatico. Poi ci sono le proteine batteriche: alcuni batteri producono proteine naturalmente dall’anidride carbonica nell’aria se sono alimentati anche con idrogeno gassoso. La produzione di idrogeno richiede molta energia, tuttavia, in genere scindendo l’acqua. Altra fonte di proteine che l’Ue, tra le tante, ha già iniziato a pubblicizzare sono gli insetti: l’Europa già ne produce 6.000 tonnellate di proteine l’anno, con gli hamburger disponibili da tempo. Nonostante le proteste di una parte dei consumatori, che in realtà non vorrebbero proprio saperne di cambiare abitudini a tavola.

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