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“Punito il giudice no vax”. L’assurdo accanimento contro il magistrato, reo di aver sfidato l’obbligo vaccinale

Pubblicato il 01/06/2023 09:54

Aveva annullato il decreto sull’obbligo vaccinale, visto dagli italiani come un vero e proprio ricatto ma difeso da Draghi e Speranza, sostenuti da un ampio coro di virostar e politici. Per questo, la giudice viene punita oggi, mesi e mesi dopo, con tanto di provvedimento disciplinare avviato. Gli strascichi della follia della gestione dell’emergenza Covid, purtroppo, continuano a farsi sentire, come testimoniato da questo ennesimo, assurdo caso: Susanna Zanda, magistrato del tribunale civile di Firenze, è finita sulla graticola per aver osato annullare la sospensione dal lavoro di una dipendente sanitaria che si era rifiutata di fare la terza dose. Tanto è bastato per andare incontro a gravi conseguenze, dopo che la Corte Costituzionale si è rifiutata di riconoscere l’illegittimità dell’obbligo di somministrazione. (Continua a leggere dopo la foto)
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Come raccontato da Angela Camuso sulle pagine della Verità la giudice, originaria di Cagliari, era già salita agli onori delle cronache in passato due volte, quando aveva archiviato delle querele presentate da Matteo Renzi. Nell’occasione, era stata dipinta dai giornali come “il magistrato no vax che dice no al leader di Italia Viva”, a conferma del clima che nel frattempo si era creato nei confronti di chiunque osasse disobbedire ai diktat imposti dalla dittatura sanitaria. (Continua a leggere dopo la foto)

Qualche mese fa, il deputato renziano Ivan Scalfarotto si era così scagliato contro Susanna Zanda durante un’interrogazione parlamentare, chiedendo di avviare nei confronti della donna un provvedimento disciplinare. Il ministro della Giustizia Nordio si era subito detto favorevole e ora, con tempistica alquanto sospetta, ecco che le azioni disciplinari contro la toga sono davvero scattate. (Continua a leggere dopo la foto)

giudice no vax punito

Nella sentenza in cui aveva imposto il reintegro a lavoro della sanitaria non vaccinata, Zanda aveva sottolineato come si stavano obbligando dei lavoratori alla somministrazione di un farmaco che non preveniva il contagio, sostenendo inoltre che nessuno poteva essere obbligato a delle cure contro la sua volontà. Tanto è bastato per essere messa alla gogna, a riprova di una follia istituzionale che, purtroppo, ancora oggi continua a far danni.

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