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“Tornano tamponi e mascherine”. Panico al Giro d’Italia: perché la corsa è tornata in pieno delirio Covid

Pubblicato il 16/05/2023 09:11

Come un fulmine a ciel sereno, l’emergenza Covid si è di colpo abbattuta sul Giro d’Italia. Mentre il resto del mondo ha ormai imparato a convivere con il virus e lo fa senza più paure e ansie, nonostante di tanto in tanto qualche virologo cerchi di tornare alla carica, la corsa ciclistica più prestigiosa del nostro Paese ha invece rimesso indietro le lancette del tempo. Il perché di questa improvvisa psicosi attorno alla competizione? Proviamo a riassumere quanto accaduto nelle ultime ore. Mentre gli atleti erano fermi a Scandiano (Reggio Emilia) per un turno di riposo, ecco arrivare due notizie spiazzanti. Innanzitutto il ritiro di Remco Evenepoel, che aveva appena riconquistato la maglia rosa vincendo la cronometro di Cesena. Il numero uno della classifica costretto ad abbandonare, tra lo stupore generale. Il motivo? Che ci crediate o no, la positività al Covid riscontrata dopo un controllo. (Continua a leggere dopo la foto)
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giro d'italia covid

E pensare che soltanto pochi giorni fa l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) aveva ufficialmente sancito la fine della pandemia, passaggio scontato in un momento in cui il virus non spaventa più nessuno e gli allarmismi, per fortuna, sono da tempo terminati. A rendere ancora più assurdo lo stop al Giro di Evenepoel è il fatto che non esiste più, ormai, un regolamento anti-Covid, con i controlli e le decisioni lasciate alle singole squadre. (Continua a leggere dopo la foto)
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Panico al Giro d’Italia: la corsa è tornata in pieno delirio Covid

Come spiegato dalla Gazzetta dello Sport, dunque, l’addio improvviso al Giro del primo in classifica è stato quindi deciso soltanto dal team di Evenepoel, senza seguire protocolli nazionali o internazionali. Il medico, per precauzione, avrebbe quindi deciso di non sottoporre un corridore positivo al Covid, per quanto asintomatico, a degli intensi sforzi. Legittimo, anche se qualche tifoso si è chiesto quale sarebbe stata la decisione a fronte di un’influenza o un raffreddore. Eppure è bastato questo passaggio a riaccendere un’improvvisa psicosi, che ha contagiato (stavolta sì, in maniera preoccupante) gli organizzatori della gara. (Continua a leggere dopo la foto)

Poco dopo il ritiro di Evenepoel, ecco infatti arrivare una seconda notizia choc: “L’organizzazione della gara ha deciso di reintrodurre l’obbligo delle mascherine nelle aree in cui i corridori entrano a contatto con altre persone”. Anche le vecchie protezioni per il viso, ormai in disuso praticamente ovunque, sono dunque tornate di colpo di moda. La conferma di come la psicosi da Covid degli ultimi anni, favorita dalle scelte scriteriate del mondo della politica, ha fatto gravissimi danni. Basta un niente per far spuntare nuovi allarmi, infondati. Come sa bene qualche virologo che continua a soffiare sul vento della paura.

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