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Torna la Fornero e promette lacrime e sangue. L’ex ministra e la sua formula preferita

Pubblicato il 25/03/2022 11:48

Al suo nome sono associate diverse sciagure della storia italica. Lo sanno bene pensionati ed esodati. Lo sanno bene tutti i cittadini italiani che solo a sentirla nominare ripensano alla formula “lacrime e sangue”. E di “lacrime e sangue” è infatti tornata a parlare l’ex ministra Elsa Fornero. Forte delle parole del premier Mario Draghi che ha già parlato dei rischi di una “economia di guerra” (uno scenario concreto se il conflitto continuerà a lungo), Elsa Forneto, già ministra del governo di Mario Monti, è intervenuta giovedì 24 marzo a “Tagadà“, il programma condotto da Tiziana Panella su La7. La docente, che ha dato il suo nome alla nefasta riforma delle pensioni, ha detto che non siamo ancora in questo scenario ma dovremo fare ulteriori sacrifici. (Continua a leggere dopo la foto)

“Non siamo ancora in un’economia di guerra, che è una situazione abbastanza tragica in riferimento alla vita economica del Paese e influenza quanto deciso liberamente dalle singole persone in merito agli acquisti, e dalle imprese in merito ad attività di produzione, di investimento o di scambio: tutte queste attività possono essere toccate direttamente da norme che dicono: ‘Questo non lo puoi fare, questo lo puoi fare solo fino a questo livello e così via” dice la Fornero. Il passaggio a una economia di guerra “è un cambio di paradigma molto importante che non ha delle conseguenze positive sulla vita di ciascuno di noi perché vuol dire intanto meno libertà, e la libertà è sempre un valore, ma soprattutto” implica che si produca di meno “e questo è perché ci sono i costi delle materie prime e dell’energia da assorbire”, commenta ancora. (Continua a leggere dopo la foto)

L’ex ministra poi spiega: “Certamente siamo chiamati tutti a fare dei sacrifici”. Una formula che le abbiamo già sentito ripetere più volte in questi anni. “Il governatore della Banca d’Italia ha detto che con questi costi molte imprese non terranno e dovranno chiudere, magari anche solo temporaneamente – continua la Fornero – Ma le chiusure per le imprese sono pericolose come i periodi di disoccupazione per le persone. Dobbiamo cercare di evitare che questo scenario ma è chiaro che la probabilità di evitarlo è strettamente legata agli eventi bellici”. Poi la Fornero arriva al punto: “Se la guerra continua per qualche mese i sacrifici saranno inevitabili”.

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