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“Fine Covid”. La rivoluzionaria scelta del governo Usa. Ma in Italia nulla cambia

Pubblicato il 19/08/2022 13:35

Il virus pandemico del Covid, quello che ha piegato il mondo intero con lockdown, vessazioni, persecuzioni, abomini di ogni tipo, ora diventa una malattia comune. Ma non in Italia, bensì in America. Di fronte all’evidenza che si può convivere con il Covid, persino l’amministrazione del presidente Joe Biden si ravvede, puntando al superamento della fase di crisi e dichiarando che, da questo autunno, «smetterà di acquistare direttamente vaccini, trattamenti e test Covid-19», parola di Ashish Jha, funzionario della Casa Bianca.
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I cambiamenti previsti negli USA

Lo riferisce la CNN: l’accesso ai prodotti si sposterebbe al normale sistema sanitario, con vaccini e trattamenti disponibili attraverso i canali tradizionali, presso studi medici, ospedali e farmacie. Ma non è tutto. Dal prossimo lunedì 22 agosto, le agenzie governative non condurranno più «test di screening seriali» ai non vaccinati e smetteranno di differenziare l’accesso agli uffici statali in base allo stato di vaccinazione, secondo quanto pubblicato nel bollettino ufficiale, il Federal News Network. Inoltre, verrà annullata anche la differenza tra vaccinati e non vaccinati per quanto concerne le misure di contenimento: niente quarantena, ma solo mascherina, dopo il contatto con positivo, purché asintomatici. La nuovissima ed inaspettata linea statunitense è quella già intrapresa da altri Paesi europei come Spagna, Austria, Francia e Germania, ma non dall’Italia. Noi abbiamo Roberto Speranza e tutto il carrozzone di ipocondriaci patentati.
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Speranza è troppo preso dalle elezioni per allentare le restrizioni

Come fa giustamente notare La Verità sull’edizione odierna, essendo in campagna elettorale, il nostro caro Ministro della Salute non ha tempo per rivedere gli obblighi di quarantena, che scientificamente non reggono più – anche se in verità non hanno mai retto – visto che il 90% della popolazione è “immunizzata” (per usare uno dei loro termini propagandistici ndr), contro il quasi 70% degli americani. Oltreoceano invece, perfino l’amministrazione democratica si sta adoperando nel superare lo scoglio amministrativo-burocratico per immettere nei circuiti normali gli strumenti per la gestione del Covid.
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Il vaccino ancora al centro della strategia

Sebbene l’inaspettata decisione del governo statunitense vada in una direzione di normalizzazione, sarebbe stolto pensare ad una totale e repentina presa di coscienza da parte delle autorità. Il rovescio della medaglia, infatti, sta nel punto cardine della strategia di ritorno alle vecchie abitudini, ovvero la vaccinazione. «In tempi normali e non pandemici», osserva Jha, «l’influenza ha un forte impatto sul nostro sistema sanitario». Se si aggiunge al Covid, «il nostro sistema si metterà in guai seri, se non saremo stati molto efficaci nel prevenirlo», conclude. L’invito è quindi a vaccinarsi non solo per il Covid, ma anche per l’influenza, in attesa che, dall’anno prossimo, ci sia la possibilità di somministrare, in un’unica dose, la copertura sia per il Covid (aggiornato) che per l’influenza. Secondo Abc News, il vaccino a mRna contro Omicron 4 e 5 potrebbe essere disponibile entro la metà di settembre. Bisognerà vedere, però, se si tratterà realmente di una libera scelta o di una imposizione calata dall’alto.

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