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Ferragni, anche Pigna dice basta. “Per rispetto del codice etico”. Cosa è successo

Pubblicato il 04/02/2024 11:50

E’ cominciato tutto con il Pandoro Balocco. Il classico sassolino che cadendo dalla montagna provoca, metro dopo metro, una frana disastrosa. Non si fermano le polemiche intorno a Chiara Ferragni, e ogni tentativo di porre rimedio sembra peggiorare le cose. L’ultima polemica riguarda il caso dell’Hotel Mascognez, ennesimo inciampo dell’influencer che non riesce proprio ad accettare che in questo momento converrebbe apparire il meno possibile. Il “finto boom” di prenotazioni della struttura Valdostana va ad aggiungersi alla multa per il Pandoro e alle diverse inchieste in corso. Questo, inevitabilmente, sta portando all’interruzione di collaborazioni commerciali fra Chiara e alcune delle aziende che collaboravano con lei per pubblicizzare i loro prodotti. L’ultima in ordine di tempo, è notizia di oggi, è la Paolo Pigna Spa. (continua dopo la foto)

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Il popolare produttore di cancelleria e articoli da cartoleria ha deciso di dire basta alla partnership con il gruppo della bionda influencer. E lo ha fatto con una nota molto dura e concisa. In cui ha spiegato di avere preso questa decisione “per rispetto del codice etico aziendale, che esclude la collaborazione con soggetti terzi sanzionati dalle autorità competenti per aver assunto un comportamento non etico, corretto e rispettoso delle leggi”. La pagina del sito Pigna dedicata all’influencer è stata oscurata. Su sito di Ferragni invece il merchandising è ancora attivo, ma si tratta probabilmente degli ultimi prodotti in magazzino. E sul caso Pigna è intervenuto ancora una volta il Codacons con un comunicato che pone una domanda importante agli altri marchi che lavorano con l’influencer. (continua dopo la foto)

“La decisione di Pigna”, scrive il Codacons, “fa seguito a quella di altre aziende come Safilo e Coca Cola. Ed è corretta perché dimostra attenzione verso i consumatori e rispetto verso gli acquirenti dei prodotti. Crediamo che nessuna azienda debba legarsi per pubblicità e sponsorizzazioni a soggetti pesantemente sanzionati per illeciti contro i consumatori”. E qui arriva la stoccata: “Attendiamo ora di sapere cosa decideranno le altre aziende che hanno rapporti commerciali con la Ferragni, e se dimostreranno analoga attenzione verso gli utenti e i consumatori”. Va detto che, a fronte di ciò che sta accadendo, qui non è solo il gruppo Ferragni a essere sotto osservazione. Ma, più in generale, le dinamiche dei rapporti degli inflencer con chi ne utilizza la fama e con chi li segue sulla rete. Senza presumere illeciti, visto che molti influencer agiscono in modo corretto, ci sono comunque troppe ambiguità e troppe zone d’ombra in un settore che sinora ha funzionato senza regole precise.

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