La spesa per i farmaci rappresenta una voce importante fra le uscite degli italiani. Ogni anno ciascuno di noi spende in media 550 euro in medicinali. E molti di noi sono abituati a gettare le confezioni appena arrivano alla data di scadenza. Anche se non sono finite, o sono addirittura piene. Ma da oggi possiamo dire con certezza che si tratta di uno spreco che si può evitare. Si calcola che lo spreco che si genera in questo modo corrisponda a 2 miliardi di euro ogni 12 mesi. Un nuovo studio su 3.000 lotti di farmaci svolto dalla Food And Drug Administration, però, ci dice che questo spreco potrebbe essere almeno in parte evitato. (continua dopo la foto)
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Infatti addirittura il 95% dei medicinali testati funziona ancora benissimo anche un anno dopo la scadenza. E per un quarto di essi, l’efficacia si prolunga oltre i quattro anni. A patto ovviamente che siano conservati perfettamente. Ma attenzione: ci sono anche farmaci, una minoranza. che invece non devono essere usati oltre la data di scadenza. Se assumete anticonvulsivi, anticagulanti od ormoni tiroidei, dovete rispettare le date riportate sulla confezione. Idem se si tratta di contraccettivi e di teofillina, usata per le malatte respiratorie. A rischio, ma più che altro per fattori ambientali, sciroppi, colliri e fiali, che sono più sensibili ai cambiamenti di temperatura. Specie al caldo. (continua dopo la foto)
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Fatte queste giuste distinzioni, va detto che il concetto da chiarire è che la scadenza non indica che un prodotto diventi dannoso. Ma che il principio attivo può diminuire o perdere le sue proprietà curative. Questo non capita, per esempio, alle aspirine: composta di acido acetilsalicilico, hanno dimostrato di conservare le loro proprietà anche dopo 10 anni. Per cui il consiglio, se avete farmaci a scadenza in casa, è certamente di consultare il vostro medico. Ma non gettateli via, perché probabilmente sprechereste il vostro denaro.
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