La rivoluzione dell’auto elettrica, al momento, non è nemmeno partita. Anzi, c’è chi inizia a parlare già di un vero e proprio flop. Non solo gli esperti, anche i dati sembrano confermarlo: come riportato dal Tempo, infatti, “nel 2022 sui 630 milioni di euro di incentivi statali a disposizione sono rimasti inutilizzati circa 272 milioni di euro con una previsione per quest’anno di 280 milioni (studio Unrae). Sul totale delle auto immatricolate in Italia solo il 3% sono elettriche. Guardando fuori dai confini nazionali le cose non vanno meglio: in Olanda, dove i veicoli elettrici sono molti di più rispetto all’Italia, un sondaggio di VZR rileva che un quarto dei proprietari di una full electric vorrebbe tornare al motore termico”. (Continua a leggere dopo la foto)
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E ancora: in Francia sarebbero addirittura il 50% e anche in Germania e Norvegia lo scetticismo è dilagante. I motivi? Molto semplici. L’autonomia troppo breve e i tempi di ricarica, di contro, esasperanti. A preoccupare è soprattutto il secondo punto: in Italia sulla carta ci sono 45.210 punti di ricarica e 24.942 colonnine, ma spesso sono occupate o sono malfunzionanti. (Continua a leggere dopo la foto)
In caso la colonnina funzioni, poi, i problemi potrebbero essere nei tempi di ricarica e nei costi causati dall’aumento dell’energia elettrica. I fortunati che possono ricaricare in garage si scontrano con i costi degli impianti: si va dai 3500 euro di una wallbox base fino agli oltre 80mila euro degli impianti con ricarica ultrafast. Non mancano segnalazioni sul fatto che l’auto, una volta attaccata alla spina, potrebbe assorbire circa 2Kwh sui 3 disponibili di un comune impianto casalingo, facendo spesso saltare la corrente. (Continua a leggere dopo la foto)
Per quanto riguarda le auto dotate di maggiore autonomia, il problema rimane il prezzo. Si va dai 60mila euro per un Bmw iX1 con 440 chilometri di autonomia fino agli 85mila euro per un Mercedes Eqe 350+ advanced con 662 chilometri di autonomia. Non sempre, poi, i chilometri dichiarati sono quell reali, visto che non si tiene conto per esempio dell’uso del condizionatore o delle luci. Per ora, insomma, la rivoluzione sembra essersi arenata. Anche se l’Europa continua a insistere, mettendo al bando i vecchi modelli.