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“Censurati film e conferenza sulla Russia”. Il caso che scuote l’Emilia-Romagna: “Questa è la sinistra”

Pubblicato il 13/01/2024 11:17 - Aggiornato il 13/01/2024 12:24

Due casi di censura denunciati dai cittadini e andati in scena nella stessa regione, l’Emilia-Romagna, a pochi chilometri di distanza l’uno dall’altro. A Modena, infatti, è stata annullata una presentazione promossa dall’Associazione culturale Russia Emilia-Romagna che aveva l’obiettivo di presentare la ricostruzione di Mariupol dopo la riconquista da parte dell’esercito russo, mentre a Bologna il sindaco Matteo Lepore ha chiesto a una sala civica di cancellare la proiezione del film “Il Testimone” perché prodotto con il patrocinio del ministero della Cultura russo. Un doppio stop che ha lasciato anche pesanti strascichi politici. (Continua a leggere dopo la foto)
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Come spiegato dalla testata L’Indipendente, infatti, il Verde Davide Celli è stato espulso dal Consiglio comunale a guida PD, reo di avere protestato contro la decisione di cancellare la proiezione della pellicola. Lo stesso sindaco Lepore ha poi dichiarato che nonostante i Verdi non si trovino nella coalizione di centrosinistra, non avrebbe “mai immaginato che per un pugno di voti avrebbero difeso i pro Putin”. (Continua a leggere dopo la foto)

Animi più che avvelenati, insomma. Anche tra i cittadini. La conferenza di Modena su Mariupol è da giorni al centro dell’attenzione a causa della sua particolare controversia. Parecchi politici, tra i quali la deputata Lia Quartapelle, avrebbero infatti richiesto l’annullamento dell’evento, che il sindaco Gian Carlo Muzzarelli era inizialmente restio a cancellare, “respingendo ogni tentativo di strumentalizzazione”. (Continua a leggere dopo la foto)

Dopo varie pressioni, e in particolare quella dell’ambasciata ucraina, tuttavia, Muzzarelli ha rivisto la propria posizione e il 7 dicembre ha annunciato che avrebbe chiesto la revoca del noleggio della sala per l’evento che si sarebbe dovuto tenere il 20 gennaio. La risposta dell’Associazione culturale Emilia Romagna è stata tempestiva: nelle ore successive l’Associazione ha rilasciato un comunicato in cui prende le distanze dalle accuse di propagandismo, sottolineando come questa campagna sarebbe “basata su una ‘fake-news’ promossa da organismi di informazione ucraini, e consistente nell’affermare che il ‘Comune di Modena’ avrebbe concesso il Patrocinio alla conferenza/mostra sulla ricostruzione di Mariupol”.

La censura bolognese è di analoga natura, ma a farne le spese è stato un Consigliere comunale. Il film finito nell’occhio del ciclone è accusato, parimenti alla conferenza di Modena, di portare avanti propaganda filo-russa, e dovrebbe venire proiettato il 27 gennaio presso il centro sociale culturale Villa Paradiso.

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