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‘Ecco come spostano l’attenzione pubblica per nascondere la verità’. Vittime Covid, la denuncia dei parenti

Pubblicato il 29/03/2022 20:37

Ci siamo abituati da due anni a notizie apparentemente date quasi a voler distrarre l’opinione pubblica dal focus principale.

Ora, ormai da più di 18 giorni assistiamo ad una propaganda politica trasversale sull’intervento dei medici russi nel marzo 2020 effettuato quale risposta all’appello lanciato dalle istituzioni italiane nel marzo 2020 perchè paesi europei e non solo si facessero parte attiva considerata la situazione tragica in cui versava la nostra sanità in quel periodo.

All’appello risposero, tra gli altri, i norvegesi, i polacchi, i cubani ed i russi, che giunsero il 20 marzo 2020 in Italia, a Bergamo, per dare supporto nelle rsa del territorio focolaio d’Europa.

In quel periodo  mancavano tamponi, come ricordano le due circolari del 22/27 gennaio 2020 che avevano ridotto i casi da sottoporre a tampone ed a proposito delle quali Claudio D’Amario (ex direttore generale della prevenzione presso il ministero della sanità) durante la trasmissione di Presa Diretta trasmessa in data 23 ottobre 2021 ebbe a dichiarare “il 24 – 25 gennaio 2020 abbiamo convocato un tavolo con le Regioni illustrando la situazione. Ci fu anche una richiesta specifica delle regioni: noi non possiamo fare tamponi a tutto il mondo perchè non abbiamo neanche le risorse e ci fu questa nuova circolare che fu richiesta quindi noi la emettemmo come Ministero”.

Giorni fa tale situazione era stata confermata dallo stesso ex premier Conte che sottolineava peraltro che lo scopo della missione russa, in particolare perchè oggetto da qualche settimana di “strane” quanto apparenti strumentalizzazioni e dietrologie, era solo quella di dare supporto ai sanitari.

Quale sia la ragione di questo ulteriore tentativo di spostare il focus principale crediamo sia chiaro ormai: non far emergere, ancora una volta, la totale impreparazione dell’Italia a quella che è stata la pandemia più annunciata  della storia, la carenza di un piano pandemico nazionale adeguato e la grave sottovalutazione della situazione anche conseguente ad una sciatteria istituzionale  che ha portato l’Italia ad essere, tra i paesi europei, quello con la più alta percentuale di decessi per numero di abitanti.

E questo tanto più grave si si pensa che, come riportato in un articolo di Repubblica di qualche giorno fa, il contingente russo, impiegato a supporto nelle rsa bergamasche, aveva offerto di sottoporre a tamponi gli ospiti ed il personale delle rsa utilizzando tamponi, reagenti e laboratori mobili di cui si era autonomamente dotato, ottenendone un fermo veto.

Ricordo che tamponare le persone avrebbe consentito di individuare tempestivamente il contagio e avrebbe dato qualche chance di sopravvivenza sicuramente maggiori di quelle che tutti i cittadini (bergamaschi in questo caso) hanno realmente avuto.

Questa è la questione principale e questa anche avrebbe dovuto essere una delle questioni da analizzare da parte della commissione di inchiesta parlamentare, che i familiari delle vittime covid-19 riuniti nell’associazione #sereniesempreuniti stanno chiedendo a viva forza da luglio 2021 ma che ad oggi non è stata istituita e che, quand’anche lo fosse, sarebbe una commissione farsa (che indagherebbe solo per fatti occorsi in Cina e solo fino al 30 gennaio 2020 cioè prima della dichiarazione delo stato di emergenza nazionale) proprio grazie a due emendamenti proposti ed approvato da esponenti politici di quella stessa coalizione che  da settimane si adopera per instillare dietrologie e strumentalizzazioni il cui fine è chiaro ed evidente a tutti, ormai.

Ci chiediamo quale altro atto irrispettoso voglia essere “regalato” ancora ai familiari delle vittime apostrofati quali persone “che cercano solo un capro espiatorio”, che a ben vedere risulta un vero e proprio insulto.

di Consuelo Locati – Legale associazione Parenti Vittime Covid