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“Ecco come la Von der Leyen ostacola le indagini”. Bomba in Europa. E ora può venire giù tutto

Pubblicato il 30/01/2023 09:50

La Procura di Bergamo, la quale continua ad indagare sulle fasi iniziali della pandemia, quelle gestite dal duo Conte-Speranza in cui furono adottati i folli provvedimenti restrittivi e segregazionisti, nella giornata di sabato 28 gennaio, ha fatto cenno all’inchiesta (ancora in corso) durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario. La cosa, ovviamente, non ha suscitato clamore nella stampa a senso unico italiana. Le sue parole non sono state rilanciate da tv, radio e giornali, ma il procuratore di Bergamo Antonio Chiappani e il suo ufficio hanno fatto sapere che ha “accertato gravi omissioni da parte delle autorità sanitarie, nella valutazione dei rischi epidemici e nella gestione della prima fase della pandemia”. La stessa questione sarà ora indagata anche dalla commissione di inchiesta parlamentare chiesta da molto tempo (il primo fu Gianluigi Paragone, leader di Italexit, dai banchi del Senato) e ora finalmente varata dal governo. Chiappani si è soffermato in particolare sul mancato aggiornamento del piano pandemico: “La scoperta dell’inutilità di quel protocollo datato è stata eclatante e di forte impatto”, ha detto. (Continua a leggere dopo la foto)

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A ormai tre anni di distanza delle chiusure che hanno devastato un’economia e una società intera (i danni, infatti, come ormai ampiamente dimostrato non sono stati solo sul piano economico, ma anche sociale e sanitario) e della sconsiderata gestione delle prime fasi della pandemia, preoccupa che se su questo fronte si stanno facendo alcuni passi in avanti, sui vaccini invece tutto ancora tace. E a confermarlo è l’Ombudsman europeo, ossia l’organismo di mediazione istituito dal trattato di Maastricht che dovrebbe vigilare sul comportamento delle istituzioni. A dirigere l’importantissimo organo c’è quella Emily O’Reilly che sulla questione del silenzio e della censura sulla verità sui vaccini aveva già sollevato un bel polverone, facendo tremare Big Pharma e la Commissione Ue. Commissione Ue presieduta da Ursula von der Leyen che deve ancora dire come stanno le cose sul suo scambio di sms privati con il capo di Pfizer. O’Reilly ha ora aggiunto benzina sul fuoco. Cosa ha detto? (Continua a leggere dopo la foto)

O’Reilly: “Siamo stati ostacolati dalla Commissione”

A France 24 ha rivelato: “L’Ombudsman europeo è stato ostacolato dalla Commissione europea quando ha chiesto informazioni in relazione all’affare Pfizergate. Al centro di questa polemica c’è uno scambio di sms tra il capo della Commissione Ue e l’amministratore delegato di Pfizer in vista di un importante contratto firmato tra l’Ue e l’azienda farmaceutica per un vaccino contro il Covid-19”. La von der Leyen ha detto di aver cancellato le chat con Albert Bourla. Ma la O’Reilly non si vuole fermare e aggiunge: “Siamo stati sostanzialmente ostacolati dalla Commissione. E la Commissione non ha ancora ammesso realmente che gli sms esistano, ma è chiaro che ci siano”. (Continua a leggere dopo la foto)

Poi tuona: “Penso che la Commissione abbia la responsabilità di fare chiarezza, anche se questo è politicamente difficile. Perché si tratta della fiducia dei cittadini in relazione a una questione molto importante. Altrimenti le persone anti vax od ostili all’Ue potranno creare una narrazione ingiusta di ciò che accade nell’Unione”. Tirando le fila: da una parte la procura di Bergamo che indaga sulle restrizioni e sulla gestione sconsiderata e criminale delle prime fasi della pandemia; dall’altra un organo dell’Ue che denuncia la censura e l’opera di ostacolare della Commissione Ue sul Pfizergate, dunque sulla verità sui vaccini. Alla fine la verità emergerà. E qualcuno dovrà pagare caro, e chiedere scusa.

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