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“Ecco come hanno sprecato 10miliardi di euro.” Il famoso medico asfalta Conte e Speranza

Pubblicato il 18/03/2024 20:24

Oggi 18 marzo ricorre la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus. La data scelta per commemorare tali vittime coincide con questo stesso giorno di tre anni fa, allorché una lunga fila di camion militari attraversò la città di Bergamo, con all’interno delle bare. Invero ogni camion avrebbe potuto trasportare anche più bare contemporaneamente, ma l’impatto scenico ne avrebbe risentito. Siamo ben consapevoli di averlo scritto con una punta di cinismo, ma non possiamo non chiederci quanti di coloro che sono morti potevano salvarsi. Il nostro lettore già conosce la risposta: tanti. Oppure, se solo si fossero fatte le relative autopsie, le risultanze (che evidentemente non dovevano essere divulgate) avrebbero certamente avrebbero potuto modificare l’approccio terapeutico, ma purtroppo, oramai, esercitarsi nella disciplina della storia controfattuale e del What If non ha senso. Ma, nondimeno, non si può tacere, di certo non oggi. E non intende tacere Paolo Schicchi, medico chirurgo presso l’ICSR di Brescia, è intervenuto ad un convegno per parlare tra le altre cose della pandemia appena passata. (Continua a leggere dopo la foto)

Foto: Paolo Schicchi

I diktat politici

Nonostante fosse guarito dal Covid, Schicchi rifiutò di (ri)vaccinarsi. D’altronde , non occorre neppure essere medico per capirlo, citiamo per esteso le parole di Paolo Schicchi: “Ci insegna Manzoni dai tempi dei monatti, che chi è guarito non si ammala“. Il medico ha pagato questo suo rifiuto con 15 mesi di sospensione“. Abbiamo attraversato uno dei periodi più bui della storia della medicina e mi dispiace dirlo, gli Ordini hanno avuto un ruolo assolutamente negativo nella gestione della pandemia”, e questa era solo la premessa del suo intervento, riassunto da Il Giornale d’Italia. Sui vaccini a mRNA contro il Covid-19, sui malori improvvisi e i danni collaterali: “Tantissimi colleghi hanno dovuto chinare la testa”, dunque, dinanzi a dei veri e propri “diktat politici”. Probabilmente le cose sarebbero andate diversamente, “se fossimo noi stati un pochino più energici nel dire no“. Dire no, ad esempio, a direttive assurde e imposizioni – quelle sì – antiscientifiche. Si è aderito totalmente a quelli che erano i diktat politici, dimenticando quella che è l’arte medica da decenni, culminata la follia vaccinale nel vaccinare donne in gravidanza, nel vaccinare i bambini e nel vaccinare, con l’obbligo comunque che ci ha purtroppo investito come categoria per primi. Si è aderito totalmente a quelli che erano, appunto, diktat politici, “dimenticando quella che è l’arte medica da decenni, culminata la follia vaccinale nel vaccinare donne in gravidanza, nel vaccinare i bambini e nel vaccinare, con l’obbligo comunque che ci ha purtroppo investito come categoria per primi”. (Continua a leggere dopo la foto)

Il precedente del Talidomide

A questo punto, il medico bresciano porta alla platea composta per lo più da giovani medici l’esempio del Talidomide, di cui abbiamo scritto anche noi, che tra gli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta del secolo scorso, era un diffusissimo farmaco prescritto alle donne in stato interessante per affrontare la nausea e altri disturbi correlati alla gravidanza. Salvo poi scoprire – e divulgare con colpevolissimo ritardo – controindicazioni gravissime: migliaia di bambini in tutto il mondo, negli anni Cinquanta Sessanta, nacquero “focomelici”, ovvero presentavano gravissime deformità agli arti. L’esempio è piuttosto calzante. Ancora nelle parole di Schicchi, dunque: “Abbiamo visto le falsità, ormai riconosciute e smascherate dai vari organi di controllo come EMA, AIFA, Istituto superiore di sanità. Sono sotto gli occhi di tutti, non possiamo negare la realtà, non possiamo negare che ci sia un esubero di morti improvvise, soprattutto nelle fasce di età…”. A questo punto, qualcuno che ancora proprio non ha capito niente di niente ha fatto partire un fischio, ma Schicchi non si è fatto intimorire e ha proseguito nella propria disamina. (Continua a leggere dopo la foto)

“Dieci miliardi buttati”

E poi c’è un altro tema, anch’esso molto grave, e riguarda lo spreco di risorse in un settore già al collasso, quello della Sanità. Dieci miliardi di euro: tanto ci è costata la campagna vaccinale, e solo la campagna vaccinale, dunque per tacere delle spese relative ai ricoveri che si potevano evitare e alle terapie, completamente sbagliate messe in campo, come la ventilazione forzata. Ingentissime risorse che “si potevano usare per potenziare la Sanità“.

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