Ha veramente dell’incredibile ciò che è successo a un orafo 58enne italiano che, nel 2018, aveva scelto di trasferirsi in Irlanda con la famiglia. Per far studiare inglese ai suoi quattro figli. Lorenzo Osmari, originario del Lazio, è la vittima di un caso di malagiustizia che gli ha devastato l’esistenza. Tutto è iniziato quando un amico del figlio 16enne, in visita a casa della famiglia, aveva molestato il ragazzo. Osmari lo aveva cacciato invitandolo a non farsi mai più vedere in casa sua. L’adolescente, che come poi hanno riscontrato i consulenti soffre di problemi mentali, si è “vendicato” accusando l’orafo di violenza sessuale. Con estrema superficialità, le autorità irlandesi hanno arrestato l’uomo e lo hanno costretto a passare 25 mesi nelle carceri locali in condizioni disumane. Fra killer e maniaci. Straniero e accusato ingiustamente di stupro di minorenni. (continua dopo la foto)
Osmari ha raccontato la sua storia al giornalista del Corriere della Sera Andrea Galli. “Avevo chiesto a più riprese di essere sottoposto al test del Dna”, ha spiegato l’orafo. “Nonché a qualsiasi altro accertamento. Mi ero messo a completa disposizione degli investigatori, certo di poter dimostrare che si trattava di una clamorosa invenzione. Invece avevano già deciso che fossi un persecutore di adolescenti e che meritassi la prigione. Sono stato anche in isolamento, ho condiviso la cella con maniaci e assassini. Non potevo ricevere le visite di mia moglie e dei ragazzi, nemmeno le loro lettere. Avevo con insistenza cercato di far interessare la nostra Ambasciata a Dublino”. Inutilmente. Un incubo terminato (ma non del tutto) solo con la sentenza del Tribunale di Limerick: la Corte, con verdetto unanime, ha ritenuto l’imputato non colpevole e ha ordinato che fosse immediatamente prosciolto. (continua dopo la foto)
Ma l’incubo non è finito. Il decreto restrittivo dei giudici è ancora in vigore, e fino a Giugno Osmari non potrà incontrare la sua famiglia e i suoi figli. “Nemmeno una rapida videochiamata”, spiega l’uomo. “Altrimenti mi ributtano dentro. Dei miei figli non so nulla. Sono stato cancellato dal mondo, nonostante l’assoluzione piena. A Colleferro, la mia città natale, avevo ricevuto in eredità cinque appartamenti che affittavo. Ora sono stati occupati da alcuni nigeriani che li affittano e subaffittano nel disinteresse generale. La gente, gli amici mi trattano come un appestato. Ma una sentenza c’è, quale altra colpa devo pagare? E perché mai?”. Già, perché mai, visto che è acclarato che si sia trattato di un clamoroso errore giudiziario? (continua dopo la foto)
A supporto del cittadino italiano, è intervenuto il Presidente delle Camere Penali Internazionali, e sovrintendente dell’Osservatorio sul mandato d’arresto europeo, l’Avvocato Alexandro Maria Tirelli. “Il nostro ufficio di Dublino”, ha dichiarato il legale al Corriere della Sera, “sta verificando la possibilità di chiedere un risarcimento per ingiusta detenzione. Se i rimedi interni saranno vani, ci rivolgeremo alla Corte europea dei diritti dell’uomo per far condannare l’Irlanda a una riparazione congrua, in relazione ai più elementari diritti di difesa e si rispetto della condizione carceraria dell’imputato”.
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