La campagna per la somministrazione della terza dose è appena iniziata, ma già si guarda al futuro, come da copione nella frenetica gestione della pandemia adottata dal governo italiano. Con l’annuncio, quindi, anche di una quarta inoculazione necessaria per tutti, un obiettivo fissato tra gli applausi scroscianti di quelle aziende farmaceutiche che hanno già visto gonfiarsi a dismisura i propri guadagni e, ora, sperano che l’emergenza rientri il più tardi possibile.
A dare l’annuncio di una nuova dose, la quarta, è stato il coordinatore del Comitato tecnico-scientifico Franco Locatelli, che ai microfoni di Sky Tg24 ha definito “molto probabile” l’ipotesti di una nuova campagna di somministrazione pronta a partire una volta terminata quella in corso. Affrontando poi anche il tema della possibile introduzione di un vero e proprio obbligo vaccinale per i cittadini italiani: “È l’ultima risorsa se la situazione dovesse peggiorare, ma al momento non vedo gli estremi per questo”.
“L’obbligo vaccinale implica molti aspetti di natura sociale e politica e vanno lasciati al decisore politico – ha poi aggiunto Locatelli – Io dico che un conto è una situazione in Paesi con bassi tassi di vaccinati, un’altra la condizione dell’Italia dove la situazione è diversa”.
Il coordinatore del Cts ha poi fatto il punto sulla terza dose: “Il booster è già stato somministrata a 7 milioni di persone e solo nella giornata di giovedì ci sono state 430 mila vaccinazioni, di cui 30mila prime dosi. Il messaggio è chiaro, continuare con la terza dose e cominciare subito con il ciclo vaccinale primario, perché ci sono ancora un milione e 300 mila persone che non hanno la prima dose”.
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