Un apparecchio nato teoricamente per aiutare le persone nello svolgimento di tante operazioni quotidiano come, per esempio, le pulizie all’interno della propria abitazione. Dietro al quale potrebbe nascondersi, però, un fine decisamente molto, molto più inquietante. Tanto che la Commissione Europea si è detta pronta a mettere sotto inchiesta un aspirapolvere intelligente di ultima generazione, nel timore che possa provocare gravi violazioni della privacy degli utenti. Il dispositivo incriminato si chiama Roomba ed è prodotto dalla società iRobot, di proprietà del colosso Amazon. Stando a quanto rivelato da Repubblica, la Commissione avrebbe inviato alla società una serie di domande proprio per vederci chiaro, pronta eventualmente ad agire per vie legali. (Continua a leggere dopo la foto)
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Secondo Repubblica, la Commissione Ue si sarebbe mossa per capire come mai Amazon abbia pagato la bellezza di 1,7 miliardi di dollari per l’acquisizione della società iRobot, avvenuta ad agosto 2022. Il timore è che l’elettrodomestico possa in realtà giocare un ruolo prezioso nell’acquisizione di informazioni sugli utenti, ovviamente a loro insaputa. (Continua a leggere dopo la foto)

L’aspirapolvere è in grado di ricavare una mappa della nostra abitazione o del nostro ufficio per pulirli al meglio. Due modelli in particolare, il j7 e il j7+ di Roomba, sono inoltre pensati per scattare foto di ogni ostacolo che trovano lungo il proprio percorso e poi inviare una foto all’utente per segnalare il problema. Apparentemente uno strumento utile, ma nel dicembre 2022 la rivista MIT Technology Review ha accusato il piccolo robot di aver scattato foto a una donna seduta sul water. (Continua a leggere dopo la foto)

Donna fotografata sul water dall’aspirapolvere: interviene l’Ue
La foto della donna sarebbe arrivata, non si sa bene ancora come di preciso, sui social, con la diretta interessata contattata da alcuni amici che l’avevano riconosciuta in delle immagini circolate su alcuni gruppi Facebook. Amazon si era difesa sostenendo che l’aspirapolvere non potrebbe mai fatto niente di simile e sostenendo che le sue funzioni siano perfettamente analoghe a quelle di altri prodotti sul mercato. Ma la Commissione ha deciso di vederci chiaro e non è detto che possano scattare presto azioni più decise.
Articolo pubblicato la prima volta il 16 febbraio 2023 e aggiornato il 23 giugno 2023
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