Di violazioni dei diritti individuali giustificate per esigenze di salute pubblica ne abbiamo viste tante in questi mesi, ma questa le batte tutte. Stabilire per legge chi si può abbracciare e chi no è un aberrazione del diritto. Prima o poi qualcuno dovrà essere chiamato a risponderne. Ma veniamo ai fatti.
Il quotidiano “La Repubblica” racconta una storia realmente accaduta, talmente assurda da sembrare la scena di un film di fantapolitica. Siamo a Pavia, due ragazzi ventenni passeggiano per Strada Nuova in pieno centro. I due indossano le mascherine di protezione, ma vengono fermati da una pattuglia in borghese.
Il ragazzo poco prima aveva abbracciato la fidanzata e questo “slancio affettivo” ai tempi del coronavirus, se ti trovi in territorio italiano, non è consentito. Così il giovane viene sanzionato e l’abbraccio gli costa 400 euro (280 se salderà la multa entro 30 giorni).
La ‘punizione’ non è scattata anche per la ragazza, non considerata responsabile della violazione poichè colta di sopresa.
Certamente non sarà questo l’ultimo di questi pazzeschi casi se è vero che il governo ha appena indetto il bando per raccogliere un esercito di 60.000 volontari “assistenti civici”, per il controllo del rispetto delle misure di distanziamento.