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«Difese immunitarie a rischio». La rivelazione del professore che certifica la pericolosità dei booster

Pubblicato il 02/08/2022 19:22 - Aggiornato il 03/08/2022 13:46

Il professor Francesco Broccolo, docente di Microbiologia Clinica presso l’Università Milano-Bicocca, al recente convegno di Abano Terme “Medical Ethics Pandemics Management”, ha dichiarato che «La terza dose e la quarta dose non servivano e non servono, se non nei veri fragili e quindi la terza dose non andava fatta neppure per tutti gli anziani, perché bastava la seconda dose a proteggere dalla malattia. Per la quarta dose chiaramente vale lo stesso discorso. Va valutata solo per i veri fragili e cioè taluni immunodepressi, i trapiantati e altre categorie , compresi taluni ultraottantenni, ma non tutti. Quindi, fino alle due dosi, per gli adulti, ci poteva stare, perché ti proteggono dalla malattia, dalla morte, ma dopo no…». Nell’edizione odierna de La Verità, il prof. Broccolo dice la sua sulla pericolosità dei booster ravvicinati.
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Il primo booster non serviva, il secondo ancora meno

Secondo il virologo, avevamo acquisito un’immunità già dopo la seconda dose. Secondo lui la terza non serviva: «La terza dose poteva servire ad alcuni tipi di anziani, ma non a tutti, perché ci sono ultraottantenni che, come patologia, hanno soltanto la pressione alta e per loro bastava e basta la seconda dose. Bisognava valutare con dei test lo stato della loro immunità cellulare, per capire se un booster andava fatto e lo stesso discorso vale ora per la quarta dose, ancora di più». L’esperto spiega poi perché fare troppi booster potrebbe addirittura far male: «A parte gli effetti collaterali, innanzitutto si rischia l’effetto cosiddetto di “tolleranza”. A un certo punto, a forza di fare booster, viene riconosciuto quell’antigene come presenza abituale nell’organismo e non si attiva più la risposta immunitaria contro la malattia grave». Dunque, il vaccino non funziona più.
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Gli effetti collaterali legati al vaccino

Parlando poi delle altre conseguenze legate ad una inoculazione totalmente inefficace, il professore non si dimentica di menzionare i possibili effetti collaterali: «I dati del mondo reale ci dicono che gli effetti collaterali sono di numero maggiore di quelli che vengono segnalati e certificati. È uscito a tal proposito un importante lavoro su Israele pubblicato sulla rivista Scientific Reports: sono aumentati del 25% – tra le persone tra i 16 e i 39 anni – il numero di chiamate ai pronto soccorso degli ospedali israeliani per arresti cardiaci e sindromi coronariche acute nel periodo in cui si metteva in atto la campagna di vaccinazione con il vaccino a Rna messaggero: queste chiamate, per questi soggetti giovani, risultano tra gennaio e maggio del 2021 il 25% in più rispetto al confronto fatto l’anno precedente (quando i vaccini non erano disponibili ), ma anche con il 2019, cioè il periodo ante Covid».
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Il rischio di effetti collaterali aumenta con i booster

Il rischio di effetti collaterali, dunque, aumenta con i booster: «Certamente gli effetti collaterali che si registrano sono maggiori. Si è visto che le pericarditi e le miocarditi si sono verificate quasi tutte dopo la seconda dose, non dopo la prima. Ma c’è un altro aspetto, legato al periodo che stiamo vivendo… Mai come ora in questo periodo dell’anno ci sono infettati e morti, ma è ovvio, ci sono molti più infettati degli altri anni. Pensate che il tasso di positività del tampone ora è schizzato al 20%. E poi non tutti fanno tamponi, molti li fanno a casa e dunque c’è tanto sommerso». Secondo Broccolo, quindi, ci sono più morti ma anche moltissimi infettati, molti di più di quanti pensiamo, «Ma proprio per questo non bisogna fare il booster di massa adesso, perché c’è chi magari fa la quarta dose e senza saperlo ha appena fatto la malattia in maniera asintomatica e quindi quella quarta dose diventa la quinta, con tutto quello che questo comporta».
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La somministrazione ai bambini è inutile e rischiosa

Visto il notevole aumenti dei contagi, è possibile che ciò possa dipendere addirittura dai vaccini: «Nei soggetti giovani si è visto che i casi di reinfezione sono stati più frequenti nei vaccinati con più dosi che non nei non vaccinati. Questo sta emergendo dalle evidenze scientifiche: più fai booster più ti infetti, ma la questione è complessa e sono necessari ulteriori dati», dice il virologo. Per quanto concerne la somministrazione del vaccino ai bambini, l’esperto si è detto assolutamente contro: «Per i bambini dico no. Questo l’ho sempre detto. I bambini non traggono alcun beneficio da questa vaccinazione, perché i bambini non sviluppano la malattia grave e ci sono cure efficaci anche per i bambini fragili, come la cura con un farmaco che si chiama Anakinra, che va dato per i soggetti che rischiano lo sviluppo della malattia grave e funziona benissimo, anche per gli adulti. E non si spiega perché, nonostante la sua straordinaria efficacia, non si promuove la diffusione dell’Anakinra».
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Lo stesso discorso vale per gli adolescenti

Secondo il prof. Broccolo, anche per gli adolescenti il discorso è il medesimo: «Anche per gli adolescenti non vedo alcun beneficio reale da una vaccinazione anti Covid. Per i giovani adulti come per gli adulti: vanno bene le due dosi perché anche un adulto apparentemente sano può avere una mutazione genetica che non conosce». Tuttavia, ci sono cure domiciliari precoci che sono state fatte da molti medici già dalla prima ondata, attraverso un uso combinato di farmaci comuni, che hanno funzionato assai bene anche contro la malattia grave in soggetti a rischio non vaccinati. L’esperto sostiene che «Sono necessari dati ed è necessario per me visionare questi dati per poter esprimere su questo un parere. Sicuramente è stato totalmente sbagliato consigliare la Tachipirina e la vigile attesa. Bene invece l’aspirina in fase precoce per tutti i maggiori di 16 anni, a meno che non siano allergici all’aspirina».
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Le mascherine non servono più a nulla

In chiusura d’intervista, non poteva mancare un’opinione sull’utilizzo delle mascherine: «Servivano prima, non adesso, con il virus che circola tantissimo. Non ha senso indossarla sui mezzi pubblici e poi toglierla al ristorante o per strada ed è impensabile portare la mascherina tutto il giorno d’estate con questo caldo. Oltretutto diventa ricettacolo di batteri». Quindi, come ci difendiamo? «Dobbiamo smetterla di continuare a ragionare nella lotta contro questo virus unicamente in termini di azioni per arginare il contagio. I vaccini non fermano i contagi, anche se hanno funzionato – le prime due dosi – contro la malattia grave e le mascherine adesso non hanno più senso. Ora dobbiamo agire,
innanzitutto, potenziando le possibilità di cura che abbiamo».

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