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“Tana per Di Maio!” Ecco cosa si prepara a fare e come l’hanno pizzicato. Ma lui smentisce (ovviamente)

Pubblicato il 30/01/2023 18:56 - Aggiornato il 30/01/2023 19:09

Siamo oramai abituati alle piroette e agli stucchevoli voltafaccia di Luigi Di Maio, al punto che è quasi banale definirlo Giggino la trottola. Eppure, apprendere del suo probabile (imminente?) ingresso nel Pd, il partito di Bibbiano, come ebbe a definirlo, sorprende non poco. Anche se lui, naturalmente, smentisce. “Il Pd è un partito di miserabili che vogliono soltanto la poltrona”, diceva Di Maio non molto tempo fa. Per brevità, ricordiamo solo questa ultima affermazione ma, se avete del tempo, vi rimandiamo a questa raccolta, che già nel 2021 aveva riunito ben ventitré tra insulti e dichiarazioni varie rivolte a quello che, secondo il Giornale di oggi, potrebbe essere il suo nuovo partito. Dopo l’ex Iena Dino Giarrusso, accolto non benissimo dalla base come da diversi esponenti di primo piano, dovrebbe dunque essere la volta dello stesso Di Maio e dell’ex ministro Spadafora. O, almeno, è quello che anticipa Pasquale Napolitano sul quotidiano milanese. D’altronde, l’incarico della Commissione Ue per l’inviato nel golfo Persico incontra non poche resistenze internazionali e Di Maio, che non è rientrato in parlamento nonostante la scissione dal Movimento cinque stelle, cerca una nuova collocazione. Questa era la, necessaria, premessa. (Continua a leggere dopo la foto)
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Va detto che, se qualcuno si fida, l’ex ministro degli Esteri ha dichiarato: “In merito a quanto riportato dal quotidiano ‘Il Giornale’ su una mia iscrizione al Partito Democratico, smentisco categoricamente – ha detto all’Adnkronos – Non è un attacco al quotidiano per averla riportata. Ma invito tutti gli addetti ai lavori a verificare con me direttamente le notizie sul mio conto. Ci sono ancora troppe persone in giro che millantano rapporti con me”. Vorremmo avere tutti il grado di autostima di Luigi Di Maio: neppure il misero 0,6% raggiunto dalla sua lista, Impegno civico, alle scorse elezioni lo fa desistere dal volersi della cosa pubblica. Vero è che lui ha smentito, ma Vincenzo Spadafora, già ministro per le politiche giovanili e lo sport, non commenta né smentisce la trattativa in corso, che, ancora secondo il Giornale, sarebbe “a buon punto”. (Continua a leggere dopo la foto)

Frattanto, Stefano Bonaccini, fa già parziale retromarcia sull’ingresso trionfale che ha assicurato a Dino Giarrusso. “Prima deve scusarsi” per tutte le invettive pronunciate negli anni contro i Dem. Se mai sarà, chiederanno di scusarsi anche a Luigi Di Maio? Staremo a vedere.

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