Di seguito riportiamo la lettera di testimonianza che ci ha inviato Matteo, un ragazzo giovanissimo la cui vita è diventata repentinamente un incubo dopo aver ricevuto la seconda dose di vaccino anti-covid.
“Gentile Gianluigi,
Spero veramente che la mia testimonianza venga letta da qualcuno. Mi chiamo Matteo. Sono un ragazzo di 25 anni. Abito a Treviso (Veneto) e sono un insegnante. Dopo aver fatto la seconda dose di Astrazeneca il 6 maggio 2021 la mia vita è cambiata per sempre. Sono sempre stato un ragazzo solare, felice, ottimista. Ho sempre fatto sport e mangiato regolarmente. Non fumo e non bevo. Dopo il 6 maggio non avrei mai pensato che non avrei mai più riavuto il mio corpo indietro e non avrei mai immaginato la strada di visite mediche, ospedali, esami che era di fronte a me.
Dopo circa 3 settimane dalla vaccinazione ho cominciato a sentire che le mie gambe non funzionavano più bene, non mi reggevo in piedi, barcollavo, le sentivo più pesanti e con meno forza. Dopodiché il mio braccio destro ha cominciato a perdere forza. Ho cominciato ad avere spasmi e fascicolazioni in tutto il corpo, cervicalgie fortissime tanto da impedirmi di alzarmi dal letto e vivere una vita normale. Sono stato indirizzato da un neurologo e da lì in poi è stato un calvario.
3000 euro spesi, 3 tac, 5 risonanze magnetiche, visite neurologiche, reumatologiche, esami del sangue di ogni tipo, esami neurologici come elettromiografie, potenziali evocati, radiografie, svariati accessi al pronto soccorso. Mi sono sentito una barca in balìa di un mare in tempesta, dove non incontravo nessun’altra imbarcazione ad aiutarmi. A distanza di 9 mesi combatto ancora contro gli effetti collaterali di questo maledetto vaccino, per il quale, a suo tempo, sono state date poche e sbagliate informazioni da parte del governo. Solo ora la verità, mia e di molti miei coetanei, sta venendo a galla. Alcuni medici, dopo 9 mesi, si ostinano a ripetermi che questi sintomi derivano da “stress” e “ansia”. Alcuni medici non credono e non vogliono sentirselo dire. Non vogliono ascoltare la verità. Vorrei dire, a tutti questi medici, di ringraziare il fatto di non avere avuto la stessa cosa che ho avuto io. La rabbia e la disperazione hanno superato il livello di sopportazione.
E per di più ho dovuto subire pure la beffa: essendo insegnante sono stato obbligato a sottopormi ancora ad un’altra vaccinazione, senza sapere se questa, visto gli effetti della seconda, potrebbe darmi il colpo di grazia definitivo. Pensavo che le guerre, i genocidi, l’ingiustizia fossero una cosa piuttosto lontana (seconda guerra mondiale) ma mi sono reso conto che invece ci sto vivendo dentro. Vorrei che qualcuno leggesse le mie parole e che potesse riflettere. Vorrei giustizia, da parte di questo Stato che dovrebbe tutelare i suoi cittadini e invece esercita con la forza un martirio silenzioso. Vorrei ritrovare la mia pace e la mia libertà. Vorrei poter tornare a camminare senza barcollare. Vorrei poter tornare a vivere come il Matteo di una volta. La verità vince sempre”.