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Da Gentiloni a Di Maio, tutti a caccia di un ministero nel governo Draghi

Pubblicato il 04/02/2021 11:08

Tanti tecnici, qualche politico. Lo schema pensato per dar vita al nuovo governo Draghi, benedetto dalla Troika, non lascia aperti troppi spazi per tutti quei big che sognano un ruolo di peso una volta che l’ex presidente Bce si sarà insediato a Palazzo Chigi. E così è subito scattata la caccia al ministero, tra le fila dei partiti decisi a dare il loro supporto a quello che l’ex presidente della Repubblica Cossiga definiva “un vile affarista”. Le caselle da riempire quasi si contano sulle dita di una mano: un paio di esponenti dem, un paio di grillini (se alla fine si piegheranno), un renziano, un esponente di Leu, forse uno di Forza Italia qualora arrivi il sostegno azzurro invocato in queste ore da Mara Carfagna.

Da Gentiloni a Di Maio, tutti a caccia di un ministero nel governo Draghi

Vista la penuria di posti disponibili, Draghi ragiona su un doppio colpo che permetterebbe di tacitare parecchi animi inquieti in queste ore: piazzare Paolo Gentiloni all’Economia e il suo predecessore Giuseppe Conte nel ruolo di commissario europeo. Proprio l’Avvocato del Popolo è il nodo da sciogliere più in fretta. I Cinque Stelle avevano detto no a un governo tecnico e, al momento, restano barricati su questa posizione. Per convincerli all’ennesimo voltafaccia, il modo migliore resta quello di sistemare Conte in un ruolo di peso, così da far digerire al Movimento, o almeno un parte, la nascita del governo più vicino alla Troika che si potesse immaginare.

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Da Gentiloni a Di Maio, tutti a caccia di un ministero nel governo Draghi

Il nome di Conte potrebbe anche essere speso per il ministero degli Esteri, ma in quel caso ci sarebbe da ricollocare Luigi Di Maio, o per la Giustizia, dove però Draghi vedrebbe bene Marta Cartabia. Andrea Orlando del Pd si è già sbilanciato: “L’ex premier ci darà una mano”. Si lavora anche per accontentare i dem, con l’ex presidente Istat Enrico Giovannini che potrebbe diventare nuovo ministero del Lavoro. Dovesse prevalere un criterio correntizio, a pretendere un posto di peso sarebbero i tre big Lorenzo Guerini, Andrea Orlando e Dario Franceschini.

Da Gentiloni a Di Maio, tutti a caccia di un ministero nel governo Draghi

A completare la squadra, infine, sarebbero un ministro di Italia Viva, probabilmente Teresa Bellanova o Ettore Rosato, e forse un esponente di Forza Italia. Quest’ultimo, però, è un nodo ancora tutto da sciogliere, visto che non è scontato un ingresso azzurro direttamente nella squadra. In caso, un posto al sole toccherebbe ad Antonio Tajani, già presidente dell’Europarlamento e frequentatore di lunghissima data di Bruxelles.

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