Una Ue che deve diventare attore protagonista della crisi, scendendo in campo per aiutare Ucraina e Russia a sedersi al tavolo per trovare una soluzione e fermare il conflitto. Di questo è convinto il filosofo Massimo Cacciari, che attraverso le pagine della Stampa ha parlato un’Europa “che può trovare qui la sua storica occasione di affermarsi finalmente come grande potenza politica”. Con un monito, però, sugli errori da non commettere e che potrebbero essere pagati a caro prezzo.
Secondo Cacciari, i due Paesi in guerra non possono essere lasciati “soli”, altrimenti il rischio è quello che non si arrivia mai a nulla, “forse neppure al cessate il fuoco per garantire gli interventi umanitari”. Con il rischio dietro ogni angolo, soprattutto quello di “un errore fatale. Anche la prima Grande Guerra nessuno la voleva (e anche allora c’era di mezzo, tra l’altro, l’Ucraina)”.
Il filosofo, inoltre, non si è detto contrario all’invio di armi in Ucraina, ma allo stesso tempo ha sottolineato che l’obiettivo primario deve essere comunque la fine del conflitto: “È interesse assoluto dell’Ucraina e deve essere il nostro che si ponga immediatamente fine alla guerra; per questo va utilizzato ogni mezzo, sanzioni o invio di armi che sia. Questo deve essere dichiarato e risultare chiaro allo stesso avversario”.
Per Cacciari, l’Europa deve essere in grado di fornire “un tavolo per un accordo solidissimo tra Ucraina e Russia, dotandosi di una delegazione che sia di altissimo livello e che venga “presieduta magari da Angela Merkel”. Solo questo “potrebbe portare al cessate il fuoco e alla possibilità di immediati ed efficaci interventi umanitari”. Per il filosofo è inaccettabile “ogni pura e semplice smilitarizzazione dell’Ucraina, ma possibile un accordo che escluda l’installazione di armi strategiche e missili sul suo territorio”.
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