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“Dovrebbero andarsene dall’Italia”. Giulia Cecchettin, il consiglio choc di Crepet ai genitori di Filippo

Pubblicato il 01/12/2023 12:09
Crepet genitori Filippo Turetta

Il professor Paolo Crepet, psichiatra e sociologo tra i più importanti in Italia e non solo, torna a parlare della tragedia dell’omicidio di Giulia Cecchettin. Dopo aver discusso anche in tv – ormai epico lo scontro con la virologa Antonella Viola (che poi a che titolo una virologa sia stata chiamata a discutere di questa cosa ancora non è chiaro) – stavolta Crepet si concentra sui genitori dell’assassino di Giulia, ossia l’ex fidanzato Filippo Turetta. Ha colpito tutti la volontà del padre e della madre di non andare a fargli visita in carcere. “È una scelta comprensibile – dice lo psichiatra -. Di fronte a un gesto tanto immane è normale prendersi del tempo. Ora loro si trovano nel pieno di una tempesta emotiva fatta di profondo disconoscimento verso un figlio che credevano modello. E poi non dimentichiamoci della prima frase pronunciata a caldo dal padre…”. (Continua a leggere dopo la foto)
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In un’intervista a LaStampa, in cui gli viene chiesto quale comportamento suggerirebbe a questa famiglia distrutta, Paolo Crepet spiazza tutti: “Di andarsene dall’Italia”. Una risposta fortissima e che lo psichiatra motiva così: “Soprattutto per offrire una vita migliore al piccolo di famiglia che ha appena 18 anni, e restando in quel paese sarebbe condannato alla gogna permanente. I ragazzi come anche i bambini sanno essere terribili nel far pesare le tragedie. Quindi consiglio davvero a questa famiglia di tagliare i ponti con il proprio luogo di origine e andarsene lontano, all’estero, come in Francia per esempio, dove il cognome Turetta non evoca immediatamente quel ragazzo che ha ammazzato l’ex fidanzata, al di là di come andrà il processo”. (Continua a leggere dopo la foto)

Il consiglio di Paolo Crepet ai genitori di Filippo Turetta

Quanto alla possibilità di tentare per Filippo Turetta la via della perizia psichiatrica, Crepet è cert: “Di sicuro verrà chiesta, ma al massimo si potrà puntare a una semi-infermità mentale, in ogni caso il cammino processuale sarà molto complesso”. Qualcuno ha parlato di disturbo narcisistico della personalità. “Questa è una possibilità vera. Ma ogni ipotesi è azzardata, nessuno di noi conosce quel 22enne che ha la stessa età di Sinner, ma a differenza sua non pare avere imparato a cadere, fallire e rialzarsi. Sappiamo che andava a dormire con un orsacchiotto e allora? Dicono che non abbia mai avuto problemi in famiglia, ma che cosa vuole dire? A volte anche una famiglia apparentemente tranquilla che non urla né picchia può essere violenta, in modo tanto sottile quanto feroce”.

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