Ci risiamo, la Commissione Europea continua la sua opera di “combutta” con le case farmaceutiche per i vaccini, e programma la consegna per le dosi che dovremo inocularci a partire del prossimo autunno. Il primo accordo di consegna è stato firmato con (guarda caso) Pfizer-BioNTech. Nuovi obblighi in arrivo?
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L’Europa persevera sui vaccini
Ebbene sì, la Commissione Europea ha firmato un accordo con Pfizer BioNTech per la modifica del calendario di consegna. Come riportato dall’Adnkronos, le dosi erano attese per giugno, ma questo nuovo accordo sancisce la loro consegna agli Stati membri a partire da settembre. Il rilascio andrà avanti per tutto l’autunno-inverno 2022-23, quando i vaccini esistenti dovrebbero essere stati adattati alle nuove varianti del Sars-CoV-2 in circolazione.
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Sarà ancora CMA?
Lo avevano promesso e lo hanno fatto. La modalità sarà sempre la solita, in barba ad ogni regolamento i vaccini sperimentali saranno, plausibilmente, rilasciati sotto CMA, ovvero Conditional Authorization Marketing. A nulla è valso lo scandalo derivato dal modello 20-F rilasciato agli investitori del mercato finanziario, dove BioNTech ammetteva candidamente che “Potremmo non essere in grado di dimostrarne l’efficacia”. Evidentemente all’Europa poco interessa questo aspetto. L’importante è continuare le consegne e perseverare con le inoculazioni.
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Altre vessazioni in arrivo
Sulla somministrazione massiva del “vecchio” vaccino i governi avevano imposto obblighi, multe, pass sanitari e ogni altro tipo di nefandezza. Chi non accettava l’imposizione di un prodotto spacciato per completamente sicuro, subiva vessazioni, insulti, discriminazioni sociali e lavorative. Ora, la casa farmaceutica produttrice, dopo aver ammesso (ma solo agli investitori) la possibilità che il proprio farmaco non venga mai approvato in forma definitiva dagli organi di controllo, a causa del concreto rischio di non riuscire a dimostrarne i termini di efficacia e sicurezza, continua imperterrita la propria opera di marketing sulla pelle dei cittadini, col placido benestare dell’Unione Europea.
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