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“Effetti avversi, dati manipolati. Ecco i veri numeri”: dalla Germania la ricerca choc sui vaccini

Pubblicato il 14/05/2022 10:59

Il mondo della scienza ha finalmente aperto gli occhi sulla disinformazione che da mesi circonda i dati ufficiali sui ricoveri e sui morti legati al Covid. Con tanti esperti che, negli ultimi mesi, hanno puntato il dito contro numeri puntualmente gonfiati per amplificare la percezione dell’emergenza, una vera e propria campagna di terrorismo mediatico alla quale hanno partecipato quasi tutte le principali testate italiane. Allo stesso tempo, il numero di casi di effetti avversi legati ai vaccini è stato invece sempre sottostimato, così da evitare che la popolazione iniziasse a diffidare dei farmaci anti-Covid. A conferma di questo, ecco arrivare le rivelazioni choc di uno studio tedesco.

Come raccontato dal Fatto Quotidiano, il numero di gravi complicazioni dopo le vaccinazioni Covid sarebbe infatti, in realtà, addirittura 40 volte superiore a quanto precedentemente registrato dal Paul Ehrlich Institute (l’Aifa tedesca). Questo è uno dei risultati della ricerca svolta dall’ospedale universitario Charité di Berlino, che ha sottolineat come “i sistemi di sorveglianza ‘passiva’ (segnalazione è su base volontaria) dimostrano tutti i loro limiti, solo attraverso una sorveglianza ‘attiva’ (gli enti monitorano i pazienti) si stanno intercettando i numeri reali delle reazioni avverse ai vaccini”.

Lo studio ha preso in considerazione 12 mesi e ha coinvolto 40 mila persone. Il risultato dello studio è stato chiaro: 8 persone vaccinate su 1.000 lottano con gravi effetti collaterali (quasi l’1%). “Il numero è in linea con quanto si sa da altri Paesi come Svezia o Israele” ha spiegato il professor Harald Matthes, tra gli autori della ricerca. Il numero di casi di eventi avversi sarebbe così superiore a quello riscontrato in altri vaccini, come quello utilizzato contro il morbillo.

Alcuni effetti collaterali “durano mesi e richiedono cure mediche”. Tra questi, infiammazioni del muscolo cardiaco, reazioni eccessive del sistema immunitario e disturbi neurologici: “La maggior parte degli effetti collaterali, compresi quelli gravi, scompare dopo tre o sei mesi, l’80% guarisce. Ma sfortunatamente nel 20% durano molto più a lungo”.

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