Doveva rilanciare il Pd, ma non ha fatto altro che prendere mazzate elettorali; doveva attirare nuovi elettori, e invece ha creato un’altra emorragia di voti; doveva essere la forza europea in Italia e voce del Green, del gender, dell’Lgbt, e invece non se la fila più nessuno. Per Elly Schlein le cose si sono messe davvero male, e se in pubblico l’ultimo a provare a salvarla è stato il padre nobile della sinistra Romano Prodi, lo stesso Prodi pare che in privato pensi e dica tutt’altro della segretaria dem. A favor di telecamera l’ex premier l’ha accredita come possibile federatrice della sinistra, in privato, però, il suo pensiero sarebbe molto diverso, almeno stando a un piccantissimo retroscena del Foglio firmato da Carmelo Caruso. (Continua a leggere dopo la foto)
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Scrive il giornalista: “Ci sono almeno due Romano Prodi, il federatore e lo sfederatore. Quello vero non è mai il primo. Il Prodi I, all’evento del Pd, ha dichiarato che Elly Schlein può ‘federare’ la sinistra. Il secondo Prodi, sottovoce, dice invece che la segretaria, candidandosi alle Europee, rischia di ‘snaturare il Pd’, di accelerare ‘il semipresidenzialismo della Meloni’, di ‘polarizzare tutto sulla sua persona, come la premier'”. Il suo timore, dunque, è che il Pd diventi di nuovo un esperimento di partito personale. Senza però il carisma e la leadership che ha ad esempio Giorgia Meloni in Fratelli d’Italia. (Continua a leggere dopo la foto)
All’indomani di quelle dichiarazioni pubbliche, alcuni quotidiani avevano titolato “Prodi blinda Schlein”. L’ex premier era infatti all’evento anti-Atreju del Pd, un Forum su “l’Europa che vogliamo”, a proposito del quale Caruso scrive: “Il Pd di Schlein è ancora convinto che l’evento della Tiburtina sia stato un successo. Commentare sarebbe vilipendio di cadavere. Secondo il Professore – scrive ancora Caruso – la segretaria sarà costretta a inseguire Meloni e nel farlo contribuirà ad avvalorare quanto pensa Meloni, vale a dire che siamo nel semipresidenzialismo di fatto”.
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