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“Contatto con bimbi protegge da malattia grave”. La ricerca che smentisce Speranza e la separazione tra nonni e nipoti

Pubblicato il 01/09/2022 20:26

“E’ uscito l’articolo del secolo. Da qui non si torna più indietro”. Esordisce così il post affidato a Facebook della ricercatrice e docente in Epidemiologia/ Biostatistica dell’ Università statale di Milano Sara Gandini. L’esperta utilizza toni di giubilo parlando della nuovissima ricerca pubblicata su PNAS, una delle riviste scientifiche più prestigiose al mondo, dove si dimostra che essere a contatto con i bambini può proteggere in maniera «significativa» dalla malattia grave da Covid-19.
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“E ora vorrei vedere i virostar oltre che i politici ammettere di essersi sbagliati a spaventare i giovani e le loro famiglie e smettere di imporre le mascherine a scuola”, scrive la ricercatrice. In tempi non sospetti proprio lei, assieme ad un team di colleghi, precisamente nel marzo del 2021, aveva pubblicato su The Lancet, un’altra prestigiosissima rivista scientifica, uno studio intitolato “A cross-sectional and prospective cohort study of the role of schools in the SARS-CoV-2 second wave in Italy“, dove si analizzavano gli effetti della gestione delle strutture scolastiche in relazione all’andamento della pandemia e non solo.
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Il nuovo studio pubblicato su PNAS cui Sara Gandini fa riferimento, è invece intitolato “Risk of severe COVID-19 infection among adults with prior exposure to children“, e si concentra proprio sul rischio di grave infezione da COVID-19 tra gli adulti con precedente esposizione ai bambini, rivelando alcuni risvolti molto interessanti. “Un altro insegnamento di questo articolo: infezione non vuol dire malattia”, scrive l’esperta sul suo post, aggiungendo che “La protezione significativa si vede con l’esposizione con i bambini più piccoli ma nessun rischio di malattia si è visto anche con i ragazzini più grandi. In questo studio hanno usato una delle tecniche statistiche più sofisticate per tenere conto delle fonti di bias e confondimento, il propensity-matched, ed è uno studio di coorte enorme, condotto a livello di popolazione con più di 3 milioni di persone”.
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Approfondendo quanto emerso dal documento di recente pubblicazione, la ricercatrice spiega che: “I bambini da sempre hanno un più alto tasso di infezioni delle vie respiratorie superiori e quindi più alta probabilità di trasmetterle agli adulti, per cui gli autori hanno confrontato gli adulti a contatto stretto con i bambini e sono andati a vedere le infezioni, sia per SARS-Cov2 che altre, e i tassi di malattia grave da COVID-19, tra cui l’ospedalizzazione e la necessità di ricovero in terapia intensiva, con gli adulti che non avevano lo stesso livello di esposizione ai bambini piccoli. Hanno trovato che coloro che non avevano un’esposizione familiare con bambini avevano sia un tasso di ospedalizzazione COVID-19 che un tasso di ospedalizzazione COVID-19 che richiedeva il ricovero in terapia intensiva almeno del 50÷ più elevato rispetto a coloro che avevano bambini piccoli.”
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In definitiva, ciò che emerge dallo studio è che, tenuto conto del fatto che gli esiti della COVID-19 grave sono stati calcolati come proporzione di coloro che hanno contratto l’infezione da COVID-19 all’interno di ciascun gruppo di età e di esposizione (in altre parole, il rischio di un esito avverso grave da COVID-19 tra gli adulti con COVID-19 confermata), i risultati sono stati più drammatici, con un tasso di ospedalizzazione da COVID-19 del 49% più elevato e un tasso di ospedalizzazione da COVID-19 con ricovero in terapia intensiva del 76% più elevato tra coloro che non sono stati esposti a bambini piccoli. I risultati della ricerca, basati su dati precedenti alla disponibilità dei vaccini COVID-19, forniscono una potenziale evidenza epidemiologica per suggerire la possibilità che l’immunità crociata ai coronavirus non-SARS-CoV-2 possa fornire un livello di protezione contro la malattia grave da COVID-19.” E l’immunità crociata era esattamente l’ipotesi fatta nello studio condotto da Sara Gandini ed il suo team sulle scuole in Italia.

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