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“Con le bollette ci facciamo un bel falò”. Si infiamma (letteralmente) la protesta degli imprenditori

Pubblicato il 05/09/2022 20:32

Il caro bollette sta colpendo indistintamente tutta la cittadinanza europea e, in particolare, quella italiana, già falcidiata dalla precedente scellerata gestione pandemica dei governi Conte e Draghi. Con l’aumentare dei prezzi delle fatture energetiche aumenta anche la preoccupazione di cittadini ed imprese. Per lanciare un segnale ed una richiesta d’aiuto al fine di sostenere i rincari nelle bollette, oggi all’insegna dello slogan “Non spegnete l’Italia, non spegnete il futuro“, imprenditori non solo del terziario ma di tutti i settori si sono trovati davanti alla Prefettura in viale della Stazione a Terni, esponendo cartelli con gli aumenti esorbitanti delle bollette.
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A riportare l’iniziativa ideata da Confcommercio Umbria ci pensa il blog di Nicola Porro, raccontando come gli aderenti alla protesta intendano lanciare un forte grido d’allarme sull’impatto del caro energia sulle attività di tutti i settori commerciali. Anche gli imprenditori di Terni si sono uniti ai colleghi di tutta l’Umbria per protestare contro il caro bollette che li sta velocemente mettendo all’angolo. La protesta proseguirà poi attraverso l’azione simbolica dello spegnimento delle luci delle vetrine e delle insegne nelle ore notturne, dalle 20 di oggi fino a venerdì.
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Secondo quanto riporta nicolaporro.it, il presidente di Confcommercio Terni, Stefano Lupi, ha dichiarato: “Non possiamo assistere inermi di fronte alle imprese che a breve si troveranno costrette a chiudere. L’iniziativa è finalizzata a rendere evidente al governo, alle Istituzioni ed all’opinione pubblica l’insostenibilità dei rincari energetici per le attività e la criticità della situazione sul piano economico e sociale anche nel nostro territorio. Per questo chiediamo la necessaria attenzione ed interventi urgenti e rilevanti, in grado di ristorare i conti economici delle imprese”.
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Da non sottovalutare il rischio che anche il settore della ceramica “possa fermarsi” a causa dell’aumento del costo del gas, con bollette raddoppiate. “Le bollette del gas sono più che raddoppiate, con l’incidenza media del costo del gas su un pezzo che è 10 volte superiore, rispetto al passato; e, in alcuni casi, i fornitori di gas chiedono addirittura un cospicuo anticipo. Non solo. Gli aumenti riguardano anche le materie prime”. Un’iniziativa dall’alto valore simbolico che rappresenta tutta la disperazione di chi, negli ultimi mesi, viene sempre più strozzato dagli aumenti incontrollati e dalla speculazione dei colossi energetici.

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