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“Colpiremo l’Italia se…”. Le minacce dei guerriglieri Houthi. Dura risposta di Tajani, ma il Mar Rosso è una polveriera

Pubblicato il 06/02/2024 14:26

La situazione in Mar Rosso diventa sempre più complessa. Ormai è scontro aperto fra i guerriglieri Houthi, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna. La coalizione guidata dagli americani ha compiuto azioni mirate per indebolire le azioni degli Houthi, che stanno conducendo una “guerra ibrida” attaccando i carghi commerciali delle nazioni occidentali, mentre lasciano passare indenni quelli di Russia e Cina. Le perdite economiche sono ingenti, ed è per questo che l’Europa sta per avviare la missione Aspides. E sta per inviare navi militari a protezione dei nostri carghi commerciali. Questa decisione ha causato la reazione dei ribelli yemeniti, legati a doppio filo con l’Iran. E che ora minacciano direttamente l’Italia. (continua dopo la foto)

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“Diventerà un bersaglio se parteciperà all’aggressione contro lo Yemen”, ha spiegato Mohamed al-Houti, uno dei leader dei “Partigiani di Dio”, riferendosi proprio all’invio di una nostra nave all’interno della missione europea. “Consigliamo all’Italia di rimanere neutrale”, ha ribadito il leader Houthi. “Non c’è giustificazione per alcuna avventura fuori dai suoi confini”. La reazione del nostro governo alle minacce ricevute non si è fatta attendere. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha affermato che “non ci faremo intimorire dalle minacce degli Houthi. Noi difendiamo il traffico mercantile. Non attacchiamo nessuno e non vogliamo sentirci attaccati da nessuno. C’è una libera navigazione marittima: se ci saranno degli attacchi risponderemo difendendo le navi italiane. Questo deve essere chiaro. Non ci faremo intimidire da alcuna dichiarazione degli Houthi, che sono un’organizzazione terroristica”. (continua dopo la foto)

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A rendere la situazione ancora più infuocata, l’annuncio di un’esercitazione militare congiunta fra Russia, Cina e Iran che si terrà prossimamente proprio in quelle acque. Tanto per gettare un po’ di benzina sulle braci. Ed è proprio l’avvicinamento fra Russia e Iran a mettere in allarme gli americani. Che pur confermando il loro appoggio a Israele, sono molto irritati con Nethanyau e con il suo governo. E stanno muovendo le loro pedine diplomatiche per consentire la consegna di cibo, acqua e medicine nella Striscia di Gaza. Gli americani puntano a un congelamento delle operazioni di guerra che porti a uno scambio di prigionieri. L’obiettivo è quello di fermare l’escalation che sta trasformando il Mar Rosso in una polveriera. Con conseguenze imprevedibili.

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