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Chiellini furioso con Speranza: la clamorosa lite poco dopo il trionfo Azzuro a Euro 2020

Pubblicato il 13/07/2021 12:23 - Aggiornato il 17/10/2023 14:24

In campo, Giorgio Chiellini si è reso protagonista di una serie di prestazioni di altissimo livello, tra i protagonisti assoluto di questo Euro 2020 che ha visto trionfare a sorpresa l’Italia di Mancini. Ben più dei vari Lukaku o Kane, attaccanti che puntualmente il difensore della Juventus è riuscito ad annullare in campo, a fargli perdere le staffe è stato però qualcuno che con il calcio giocato, in teoria, c’entra poco o niente. Di chi parliamo? Del ministro della Salute Roberto Speranza. E no, non stiamo scherzando.

Stando a quanto riportato dalla testata Dagospia, infatti, subito dopo il successo degli Azzurri, che hanno trionfato a Wembley battendo in finale l’Inghilterra ai calci di rigore, Speranza si sarebbe messo di traverso, cercando di far saltare la visita della Nazionale a Roma e la festa a Palazzo Chigi. Troppi rischi per la sicurezza, a detta del ministro, posizione quantomeno discutibile visto che soltanto poche ore prima le piazze di tutta Italia si erano riempite di persone in festa. Da qui la vera e propria lite con Chiellini, capitano dell’Italia.

“Il ministro – si legge su Dagospia – ha rimbalzato la richiesta della nazionale di noleggiare un pullman scoperto per festeggiare la vittoria agli europei”. Il tutto perché, a detta di Speranza, far passare il mezzo scoperto nel centro di Roma avrebbe favorito nuovi assembramenti in città. “Il braccio di ferro – prosegue Dago – è stato così intenso che a un certo punto Chiellini ha perso le staffe”. Da qui il diktat: “O ci concedete il permesso, oppure non veniamo”.

A quel punto, secondo la ricostruzione della testata, a mettersi in mezzo sarebbe stato addirittura Mario Draghi, che tirando l’orecchio a Speranza lo avrebbe alla fine convinto ad accettare la richiesta ed evitare che la situazione potesse degenerare ulteriormente. Di sicuro il povero Chiellini, stremato dalle tante fatiche in campo, non si sarebbe mai aspettato di doversi scontrare contro un ultimo, temibile avversario: la testardaggine del nostro ministro della Salute.

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